lunedì 22 settembre 2008

No monoblocco

Alcune persone hanno pensato bene non lasciare cadere nel vuoto senza dire niente quanto si sta decidendo in Consiglio Comunale sulla destinazione d'uso dell'area dell'Ospedale S. Anna e soprattutto sulla decisione di abbattere il monoblocco. Per questo hanno deciso di indire un'assemblea Mercoledì 24 settembre 2008 alle ore 21.00 presso la Sala Bertolio della Cooperativa di Via Lissi. Suggeriamo caldamente la partecipazione.

Il testo della petizione:
NIENTE SPECULAZIONI! IL MONOBLOCCO DEL SANT’ ANNA E’ DEI CITTADINI
L’ospedale S.Anna -e quindi anche l'area su cui sorge- sono patrimonio storico della città e tutti i cittadini devono fruirne. Come si sa l’ospedale verrà trasferito e quindi gran parte dell' area pubblica dove sorge oggi il nosocomio dovrà essere ceduta. Un altro spreco, frutto di un modello sanitario regionale che dimostra sempre più limiti e inadeguatezze. Il progetto della Giunta Comunale, con l’accordo della Direzione ospedaliera, è quello di creare, sulla vasta area un nuovo quartiere o addirittura una "piccola città". Tutto ciò, visto quanto è appetibile la zona dal punto di vista economico, potrebbe dare il via ad una speculazione edilizia difficilmente controllabile dalle istituzioni pubbliche. Il sospetto diventa ancora più forte se consideriamo che la porzione dell’area da cedere ai privati non sarà più del 40% come ipotizzato inizialmente ma bensì del 60%, mentre il restante 40% sarà destinato a genere “funzioni pubbliche”! Nel progetto si chiede anche la demolizione del cosiddetto monoblocco cioè il palazzo centrale dell’ospedale,una struttura recente (dei primi anni '70) totalmente funzionale, mantenuta in ottimo stato attraverso diversi interventi. Per questo stabile solo negli ultimi anni sono stati investiti centinaia di migliaia di euro (della collettività) per la sua messa a norma secondo i parametri previsti per la sicurezza. Crediamo che la cancellazione di questa struttura si configuri come un grande spreco per la città poiché i suoi spazi potrebbero essere riutilizzati per concentrare in un solo luogo - ben servito e vicino al centro cittadino, con la presenza di un autosilo pubblico- uffici e servizi dei diversi enti pubblici (Comune, Provincia, ASL, etc...), ad esempio, oltre che fornire altri spazi a gruppi e/o associazioni cittadine o per necessità presenti e future di una città i cui componenti sono sempre più anziani. La sua demolizione risponde, invece, innanzitutto alle finalità edilizie imposte dalle aziende private costruttrici. Per questo non siamo d’accordo!
NON VOGLIAMO CHE IL MONOBLOCCO VENGA ABBATTUTO MA RIQUALIFICATO IN MODO DA POTER ESSERE UTILIZZATO PER FINALITA’ SOCIALMENTE UTILI. ESIGIAMO CHE IL PATRIMONIO PUBBLICO NON VENGA REGALATO AI PRIVATI. AFFERMIAMO IL DIRITTO, COME CITTADINE E CITTADINI, DI PARTECIPARE ALLE SCELTE CHE RIGUARDANO LA SALUTE E IL TERRITORIO IN CUI VIVIAMO
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