lunedì 10 dicembre 2007

In 1800 chiedono piste ciclabili. «Non se ne parla»: III

domenica 9 dicembre 2007

In 1800 chiedono piste ciclabili. «Non se ne parla»: II

LI SOPRANI DER MONNO VECCHIO

C'era una vorta un Re cche ddar palazzo
Mannò ffora a li popoli st'editto:
"Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,
Sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.

Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
Pòzzo vénneve a ttutti a un tant'er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
Ché la vita e la robba Io ve l'affitto.

Chi abbita a sto monno senza er titolo
O dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore,
Quello nun pò avé mmai vosce in capitolo."

Co st'editto annò er boja pe ccuriero,
Interroganno tutti in zur tenore;
E arisposeno tutti: È vvero, è vvero.

Giuseppe Gioachino Belli, 21 gennaio 1832

In 1800 chiedono piste ciclabili. «Non se ne parla»: I

"Ieri i volontari della Città possibile hanno consegnato a Palazzo Cernezzi la petizione sottoscritta da numerosi comaschi. Ma l’assessore Caradonna non lascia speranze al popolo delle bici: «Non esistono le condizioni per creare dei percorsi»"

Download: La Provincia, 8 dicembre 2007 (pdf)

Il popolo delle biciclette si dovrà rassegnare. A Como le piste ciclabili per far circolare in tutta sicurezza gli amanti delle due ruote sono e rimarranno una chimera. Parola di assessore alla Viabilità del Comune, Fulvio Caradonna (nella foto), dopo che a Palazzo Cernezzi è stata depositata una petizione con 1.800 firme a favore della “mobilità dolce” promossa dall’associazione «La città possibile». «Per prima cosa - ha detto Caradonna - la realizzazione di piste ciclabili non mi sembra assolutamente una priorità per la nostra città». Ma il nocciolo della questione per il responsabile del settore Mobilità del Comune sta in un dato oggettivo: «Allo stato attuale non esistono le condizioni essenziali per realizzare un percorso continuo di piste ciclabili nella stragrande maggioranza delle vie della città. Non ci sono spazi sufficienti». La città - secondo l’assessore - è piccola, le strade strette, ed anche se in certe vie si potrebbe ricavare uno spazio dedicato al passaggio delle biciclette, in molte altre questo sarebbe impossibile. Il risultato sarebbe dunque un puzzle molto simile alle corsie preferenziali “a singhiozzo” dei bus pubblici. «Alcune piste ciclabili già esistono - ha aggiunto Caradonna - ma sono sottoutilizzate e addirittura criticate da alcuni dal momento che gli sforzi fatti per la loro realizzazione sono andati a scapito di altri interventi. I percorsi già esistenti sono quelli che uniscono il centro storico alla Ticosa e alla stazione di San Giovanni. In questo momento non mi sembra ci sia la necessità di fare un grosso investimento in questo settore». Almeno 1.800 persone, ovvero i firmatari della petizione della «Città possibile» sono però di parere contrario. L’altroieri i responsabili dell’associazione presieduta da Lorenzo Spallino hanno infatti presentato in Comune una lettera inviata al sindaco Stefano Bruni in cui si chiedevano alcuni interventi a favore della cosiddetta “mobilità dolce”, contenute nello slogan «Biciamo!». Si tratta di una serie di richieste che non si limitano alla richiesta di nuove piste ciclabili in città, ma che comprendono anche l’approvazione entro sei mesi di un Piano della mobilità ciclabile a Como, l’attuazione degli interventi nei prossimi tre anni e la formazione di un gruppo di lavoro «Biciamo!» - Ufficio Biciclette del Comune di Como. Chiedendo anche un incontro con lo stesso primo cittadino per illustrare le proposte tra l’altro già presenti nelle azioni di Agenda 21, il “pacchetto” di iniziative a favore dell’ambiente approvate dal consiglio comunale. «Siamo comunque disponibili al confronto su queste tematiche - ha spiegato l’assessore alla Viabilità - e discuteremo le proposte che ci verranno fatte. Faremo una valutazione della situazione esistente e vedremo se ci sarà la necessità di implementare i percorsi. Invito però tutti a tenere conto di un fatto: la zona a traffico limitato presente nel centro storico è a tutti gli effetti un’enorme pista ciclabile, in cui gli amanti delle biciclette si possono muovere in tutta libertà e sicurezza». Claudio Bustaffa

giovedì 6 dicembre 2007

Biciamo! Protocollata la petizione

Il 6 dicembre è stata protocollata al protocollo generale del Comune di Como la lettera al Sindaco di Como, dr. Stefano Bruni, con la quale si annuncia il raggiungimento di oltre 1.800 firme a sostegno della petizione di Biciamo!, con cui si chiede l'approvazione entro sei mesi di un Piano della Mobilità Ciclabile a Como, l'attuazione degli interventi nei prossimi tre anni e la formazione di un gruppo di lavoro Biciamo! - Ufficio Biciclette del Comune di Como. E' stato chiesto un incontro con il Sindaco per consegnare gli originali delle firme.

Risorse: il testo della lettera (pdf)

mercoledì 5 dicembre 2007

Città Possibile Como: il clip!

Dopo aver fatto girare quasi 500 immagini di Città Possibile alla cena del 30 novembre 2007, abbiamo scelto le più significative e le abbiamo montate in un clip di 2 minuti e 47 secondi. Ben E. King canta Stand By Me. Accendete le casse, o mettete la cuffia, prima di far partire il tutto ...

"Non voglio entrare nel merito": l'assessore Caradonna sul problema SUV

Caradonna, l’assessore alla mobilità di Como che risiede a Brunate e gira in Vespa e A2, si scaglia contro l’ordinanza del Sindaco di Brunate. «Lo stop ai Suv? Un boomerang. Basta crociate inutili»

Riportiamo il testo dell'intervista all'assessore al Comune di Como, Caradonna, pubblicata su La Provincia del 2 dicembre 2007, a proposito dell'ordinanza del Sindaco di Brunate che vieta l'accesso alle vie storiche della cittadina ai SUV.
«L'ordinanza antisuv? Una guerra santa che potrebbe costare molto cara all'amministrazione». Fulvio Caradonna, assessore comunale alla mobilità di Como, risiede a Brunate, il borgo che, dal primo marzo prossimo, metterà al bando i gipponi. Lui non guida né un suv, né bolidi di dimensioni ingombranti: «Per carità, non parlo per partito preso. Ho una piccola audi a2. Anche d'inverno giro sempre in Vespa. E quando sono in auto, non sono mai stato intralciato dai suv. La domenica il traffico aumenta, certo, ma basta aver pazienza». Caradonna è categorico sul no all'ordinanza. Per Como, città su cui è competente, esclude misure analoghe: «Per un semplice motivo. Tecnicamente, il provvedimento è originale. Sulla mole degli automezzi, il codice della strada prevede solo limiti di carico e di sagoma, ovvero di larghezza e lunghezza. tutto il resto è invenzione. Diametro delle ruote, calcolo della loro altezza? Per simili restrizioni ex novo - continua l'assessore - i multati potranno fare ricorso. che poi il comune lo vinca in tribunale è tutt'altro che scontato. e allora, chi pagherà?» Il politico di Brunate non grida alla mossa a effetto per rimpinguare le casse comunali o per ottenere visibilità nella Provincia: «Non voglio entrare nel merito delle scelte di altri amministratori locali". "Né credo sia questo il punto. piuttosto» si sbilancia Caradonna, «questa mi sembra guerra di principio fine a se stessa. Il che, tra individui, può essere condivisibile. talvolta ammirevole. Ma, da politico, piccolezza per piccolezza cercherei il compromesso, non certo l'esasperazione». Per l'assessore alla mobilità, che milita nelle fila di AN, l'ordinanza di Brunate è, nell'ordine,«inutile: porterà solo a una manciata di pass negati». Secondo, «inapplicabile: pensiamo alle acrobazie di calcolo per stabilire il diametro delle ruote». Infine, «scivolosa: contestando le multe, il provvedimento potrebbe rivelarsi un controproducente boomerang. Ma quale buon senso...», stigmatizza Caradonna alludendo al commento del sindaco Darko Pandakovic sulle recenti polemiche innescate dalla decisione della sua giunta. «Altro che suv, Brunate ha problemi di ben altro genere - chiosa l'assessore - questa ordinanza peserà sulle attività commerciali, soprattutto sabato e domenica, quando il borgo si popola di villeggianti che trascorrono il week-end nelle loro baite. Se poi vogliamo metterla sul piano ambientale, i suv sono mezzi che inquinano molto meno di altre auto. Per promuovere davvero il turismo a Brunate e tutelare la natura, incentiviamo l'uso della funicolare per i turisti. Ecco un messaggio davvero ecologico, ma non devo essere io a pronunciarlo. Parlo come residente, ovviamente», retrocede Caradonna. A Como l'assessore alla mobilità, «ad esempio anche nella stessa via per brunate», ha introdotto «vincoli sacrosanti e inappellabili contro il carico eccessivo di veicoli, nei tratti di strada a rischio cedimento, e sulla sagoma delle autovetture, nelle carreggiate strette per il loro passaggio». Tali autorizzazioni, precisa Caradonna, «vengono rilasciate di volta in volta dai nostri uffici ai mezzi pesanti. Chiudere il centro di Como ai suv significherebbe morire per la cittadina." "Non ho alcuna intenzione di creare problemi dal nulla. Le normative vigenti - chiude l'assessore alla mobilità - bastano e avanzano. Stiamo bene così».

giovedì 29 novembre 2007

La città possibile como

documento programmatico 2007 / 2009

(I)

Cosa abbiamo fatto, cosa bolle in pentola

Agenda 21

L'associazione ha aderito da subito, giugno 2004, al processo di Agenda 21 locale, avviato dal Comune di Como, partecipando come attore portatore d'interessi ai lavori dei gruppi: Mobilità e Trasporti- Natura e Biodiversità- Ciclo integrato delle Acque.Si è inoltre fatta prima promotrice delle seguenti azioni, recepite dai gruppi di riferimento e quindi inserite nel Piano D'Azione, delle quali è anche attore responsabile di attuazione.

  • Azione A5 " COMOACQUAPULITA"
  • Azione A6 "Buone azioni per il risparmio idrico e la tutela delle acque nelle scuole"
  • Azione MT11 "Ufficio Biciclette del Comune di Como"
  • Azione MT13 "rastrelliere x biciclette"
  • Azione MT14 "Struttura x deposito affitto e piccola manutenzione x biciclette C7O stazione Como Borghi
  • Azione MT17 "Interventi x moderazione del traffico in via Turati e via Muggiò"
  • Azione MT18 "Via Giussani-La metà basta"
  • Azione N1 "Regolamento del verde Pubblico e Privato della città di Como"
  • Azione N3 " Parco della valle del Cosia"
  • Azione N4 "Recupero della Valmulini e del Fiume Aperto"

Lungo il percorso i problemi non sono mancati, il più grande, a giudizio dei molti, è stata l'assenza della componente politica a confermare la volontà della Giunta alla buona riuscita del Piano,assenza che, di fatto, ha demotivato molti attori presenti all'avvio del processo e che si sono poi dileguati.Le dimissioni del responsabile scientifico del Piano, Dott. Bartesaghi, hanno portato all'evidenza di tutti la frattura creatasi tra gli attori partecipanti ed i responsabili politici che , prima di portare il Piano in Consiglio Comunale, hanno estratto 8 azioni a loro piacimento, senza discussione né confronto. Al momento ( settembre 2007) siamo in una fase di stallo, c'è un nuovo responsabile politico a sostituire l'Assessore D'Alessandro, l'Assessore Peverelli, quindi si è in attesa di una convocazione del Forum o almeno del Gruppo di Coordinamento, costituito da un rappresentante per ognuno dei 4 Gruppi Tematici, due dei quali membri dell'associazione Vavassori e Pavone. Il rilancio, in forma di difesa,di Agenda 21, auspicata da alcuni nonchè quella del lasciare lanciata da altri non può che passare da una seria analisi della situazione, anche tenuto conto dell'impegno preso e delle relazioni intrecciate.

Finovia

Dopo la fase di ascolto dei cittadini e dopo i laboratori con la scuola, che hanno formalizzato delle proposte attraverso il Consiglio Comunale dei ragazzi è stato formalmente presentato lo studio di fattibilità della sistemazione della via Garibaldi a Fino (Como) nello scorso mese di luglio. Si prevede a breve una presentazione ufficiale alla cittadinanza del "progetto". Il seguito sarà la stesura di un progetto preliminare da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune di Fino Mornasco al quale la città possibile dovrebbe collaborare come consulente.

L'Isola che c'è

Collaborazione al progetto VIVI SOSTENIBILE - A QUALCUNO PIACE FARLO sul tema della Mobilità.

Biciamo!

Biciamo nasce nel 2005 come una campagna di sensibilizzazione sull'uso della bicicletta in ambito urbano per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro e casa-scuola. Nasce in realtà dall'osservazione dell'aumento spontaneo di persone che utilizzano la bicicletta. Si vuole affiancare, come iniziativa dal basso, a quanto proposto in sede di lavoro nel gruppo Mobilità e Trasporti di Agenda 21.

Vengono fatte iniziative pubbliche di sensibilizzazione, due biciclettate e raccolta di firme. L'obiettivo che si pone 'la città possibile' è quello di stimolare la nascita di una nuova associazione che si possa affiliare alla FIAB. L'iniziativa si conclude a giugno 2005 con un'assemblea (presente Eugenio Galli di FIAB Ciclobby di MIlano) e il passaggio delle consegne a chi si incarica di portare avanti la costituzione della nuova associazione.

L'iniziativa si arena a quel punto e viene ripresa dalla Città Possibile nell'autunno 2007 con obiettivi diversi e più concreti: 1-l'approvazione del Piano della Mobilità Ciclistica da parte del Comune entro sei mesi; 2 - La realizzazione degli interevnti entro 3 anni; 3 - la formazione di un gruppo di lavoro Biciamo-Ufficio biciclette del Comune che possa contribuire alla stesura del Piano.

Si parte con una biciclettata e con la raccolta firme. L'adesione è ancora più forte rispetto al 2005, con la raccolta, attraverso banchetti informativi e con la collaborazione di molti commercianti, di oltre 1200 firme (al 20 novembre).

Gli obiettivi a breve termine sono: la consegna delle firme all'amministrazione comunale e la richiesta di un impegno concreto. La formazione di un gruppo di lavoro specifico (in corso ad oggi) che si occupi di elaborare le strategie future e di monitorare il percorso di Biciamo. L'affiliazione alla Fiab come 'gruppo Biciamo' all'interno della Città Possibile. Biciamo 2007 è stata rilanciata da Marco Castiglioni, Alberto Bracchi, Danilo Lillia.

(II)

Di cosa parliamo quando parliamo di città possibile:

un tentativo di programma partecipato

Parte prima: ieri

La più concreta delle utopie: ve la ricordate? Qualcosa di vero c'era in quello slogan, molto di concreto si è avverato. Aggiungiamo un 'sogno' di allora: che la trasversalità dell'associazione andasse a toccare tutte le categorie sociali ed economiche, in modo che tutti fossero rappresentati e che si potesse davvero essere incisivi. Anche se la realtà è stata ben lontana dal sogno, e siamo sempre un mondo a parte, si può forse ancora tentare, attraverso un corposo investimento in termini di formazione, di allargare la base dell'associazione.

Parte seconda: oggi

Siamo un gruppo con elevate professionalità che cerca di ridefinire una strategia dopo una certa fase di 'stallo' nella quale comunque il nome ha tenuto bene: un gruppo che deve assolutamente allargare la propria base cercando nuovi contributi. I temi in gioco: ancora Agenda 21, il lavoro sui lavatoi, il tema della mobilità affrontato da diverse angolazioni (de definire). La conclusione del progetto FINOVIA. IL PARCO VALLE DEL COSIA. Una ridefinizione della strategia (insieme a Dario Manuetti) del livello nazionale.

Parte terza: domani

E' più difficile di quanto si pensi immaginare cosa sarà La Città Possibile domani: le caratteristiche di professionalità, idealità e al tempo stesso di dedizione al territorio lasciano poco spazio ai compromessi. Molte delle associazioni percepite come ^di successo^ o hanno il loro campo operativo lontano dal territorio in cui risiedono o sono dedite a raccogliere fondi per iniziative di carattere umanitario o sanitario. Le prime permettono di avere un contatto con realtà drammatiche in modo del tutto asettico. Le seconde operano una delega totale alle istituzioni, cui riversano i fondi raccolti. La Città Possibile non è così e non potrà mai esserlo: nessuna delega è prevista e chi si associa, o ci lavora, lo fa in prima persona. Gli ^scontri^ con le istituzioni sono quindi all'ordine del giorno, come all'ordine del giorno sono le collaborazioni. Non capire questo dualismo significa non accettare modalità operative lontane dal mondo dell'associazionismo, quello ambientale compreso. Questo è un punto nodale, di non immediata comprensione. Nei Paesi di cultura anglosassone dove l'associazionismo è forte e diffuso, probabilmente nessuno si scandalizza per l'attività di lobbying svolta dalle associazioni, non così in Italia dove l'avversario come diavolo/nemico con il quale non si scende a trattativa. Ad onor del vero qualcosa comincia a muoversi anche in Italia, pensiamo ad associazioni come Legambiente che ha intavolato partnership ad es. con Volkswagen. Insomma: all'imperativo categorico (o con me o contro di me) inevitabilmente esclusivo e terribilmente trasversale, la Città Possibile potrebbe opporre un approccio innovativo, fondato sulla convinzione che i temi della qualità della vita, dell'ambiente, della sicurezza non sono espressione di un gioco a somma zero, dove la vincita di uno equivale alla sconfitta dell'altro. Quest'approccio ha però bisogno di un lavoro di elaborazione e chiarezza all'interno dell'associazione tale da permettere un confronto sereno senza timori riguardo a possibili compromessi al ribasso. Ma l'ambizione de La Città Possibile è ancora più grande perché a questa visione, aggiunge la modalità della progettazione partecipata. Quello che è certo è che se La Città Possibile non ha chiuso battenti dopo dieci anni di lavori, significa che il suo metodo, per quanto di difficile attuazione, ha una sua validità e trova un riscontro positivo nella gente.

(III)

Proposte per un biennio

Terminata la fase di rinnovazione dell'associazione attraverso l'appuntamento assembleare, è opportuno fissare un percorso e un obiettivo. La proposta che facciamo è quella di aggregare risorse, anche umane, attraverso cinque azioni concrete, concretissime, sulle quali - lanciata l'idea e gli strumenti per attuarla - saranno gli enti e i media locali a chiedersi per quali motivi non vengono realizzate. Su queste cinque idee dobbiamo essere in in grado di inventarci, ciascuno per la sua ^idea^, un percorso, un calendario e degli appuntamenti locali, molto locali, con l'obiettivo di arrivare a settembre 2009 a tirare le somme, verificando e consentendo di verificare se quanto ci si era proposti è stato attuato e in che misura. Insomma, una sorta di bilancio operativo. Niente progetti ^aperti^ nel senso di senza fine: obiettivi concreti e responsabilizzazione al massimo grado. Parallelamente continuerà la classica azione di progettazione/trasformazione partecipata, se e come richiesti. Ma la priorità di questo biennio è quella di aggregare nuove risorse, di espandere la base associativa, di consolidarci sul territorio, di motivare gli associati, non quella di buttarci - salvo eccezioni - in nuovi progetti: sarebbe sufficiente averne uno da coltivare e spendere bene. Nel vedere come si trasforma la città, come la vita diventa sempre più convulsa e, in fondo, assurda, sento via via come prioritario il problema del traffico e della sicurezza sulle strade. La vivibilità della città parte da lì. Sappiamo come sono carenti, o clamorosamente assenti, le politiche serie e sistematiche per affrontare il problema. E nel dibattito che si sta aprendo soprattutto nelle grandi città, anche da parte dei sindaci di centro sinistra, sulla sicurezza in generale, al di là delle riflessioni sulle reali motivazioni che stanno alla base di certe richieste (i maggiori poteri ai sindaci), siamo convinti che si possa inserire il tema della sicurezza sulle strade, che si lega indissolubilmente al tema del degrado urbano. La proposta può essere quella di lavorare per un importante convegno (il titolo potrebbe essere 'SIAMO SICURI?') preparato e supportato da articoli e proposte.

Obiettivi per il prossimo biennio.

Occorre sperimentare forme di coinvolgimento/partecipazione della popolazione riguardo i i nostri progetti e le nostre proposte. Partecipazione / interazione con gli abitanti come metodo nei processi di trasformazione della città. Va bene avere degli obiettivi concreti e precisi, individuati ma occorre porre attenzione ai momenti partecipativi verso i cittadini, le associazioni del volontariato,alle associazioni rappresentanti i settori economici e professionali, la amministrazione pubblica con riferimento al municipio e i suoi organi decentrati consigli di circoscrizione per Como, alla amministrazione provinciale alle comunità montane. Occorre definire un percorso che sviluppi sperimentazioni di lavoro interattive quali fattori di innesto di processi di autogoverno delle comunità locali. In questa ottica la partecipazione diventa uno strumento importante per la costruzione di politiche pubbliche dal basso. Non conta chi decide cosa e come, ma conta l’interazione che nasce nelle pratiche e che produce politiche. La partecipazione diventa quindi una tecnica per gestire e costruire l’interazione locale, ma soprattutto una politica orientata al riconoscimento e alla sperimentazione di nuove forme di cittadinanza.

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Questo documento è stato elaborato on line da tutti i consiglieri di Città Possibile (Lorenzo Spallino, Cesara Pavone, Cecilia Rusconi, Marco Castiglioni, Ines Angelillo, Danilo Lilia e Alberto Bracchi) attraverso le forme di collaborazione orizzontale di Google Documenti.

Indirizzo pubblico: http://docs.google.com/Doc?id=dcx59tgk_70f3t86t

mercoledì 28 novembre 2007

Petizione per un dormitorio permanente a Como

Città Possibile ha sottoscritto una lettera aperta indirizzata alle autorità locali perché venga messa a disposizione una struttura – pubblica o privata – quale dormitorio pubblico totalmente gratuito, aperto tutto l’anno 24 ore su 24 e che, con la presenza di adeguate figure professionali, offra spazi e tempi di socializzazione e favorisca percorsi di inclusione sociale delle persone più emarginate. La lettera è firmata da: Arci Provinciale Como, Associazione Il Sole, Associazione Incontri, Associazione Incroci, Associazione In Viaggio, Associazione La Città Possibile - Como, Associazione L’isola che c’è, Associazione Mani Aperte, Auser, Circolo W. Brandt, Circolo Culturale L. Fumagalli, Club Bertolt Brecht, Cooperativa Questa Generazione, Coordinamento Comasco per la Pace, I Bambini di Ornella, Opera don Guanella, Punto Einaudi Como, Senato delle Donne, Società di San Vincenzo de Paoli - Consiglio Centrale di Como.
La morte per assideramento di un nostro concittadino senza tetto ha provocato in noi tutti commozione e motivo di riflessione sulle opportunità abitative che la città offre a chi è senza dimora. Quanto è accaduto mostra crudamente una città piena di risorse che tuttavia non investe abbastanza per tutelare e realizzare i diritti umani, riconosciuti anche dall’ONU, dall’Unione Europea (Carta Europea dei Diritti Umani nella Città, Art. 16 – diritto all’alloggio: “…le autorità comunali verificano che esista un’offerta adeguata di alloggi e impianti… tali impianti devono comprendere delle strutture di accoglienza in grado di garantire la sicurezza e la dignità dei senza
tetto”) e dalla stessa Costituzione Italiana. All’arrivo della stagione fredda le persone prive di stabile dimora corrono seri rischi per la propria salute. Non è un caso che in quest’ultima settimana alla Mensa Serale siano state richieste 25 coperte da parte di chi ha per tetto solo il cielo. Eppure già dal settembre 2006 era stata presentata una petizione agli amministratori comunali e una proposta di delibera provinciale per la realizzazione di un dormitorio pubblico aperto tutto l’anno, sostenuta dalle firme di 734 cittadini residenti in Como e 1174 nella provincia.
In particolare, la proposta di delibera è stata approvata all’unanimità dal consiglio provinciale in data 11 aprile 2007. Riteniamo doveroso da parte degli Amministratori garantire sempre e comunque i requisiti minimi del vivere civile, a prescindere dalle condizioni climatiche. Finora, in proposito, poco è stato realizzato per garantire pieni diritti umani anche alle aree del disagio a Como.
Di fronte a un problema vitale come questo, che coinvolge gruppi di persone che vivono nella nostra città, occorre dunque prendere misure idonee: prevedere congrue voci di bilancio a ciò dedicate e adottare nell’immediato provvedimenti urgenti.
Che cosa chiediamo: che venga messa a disposizione una struttura – pubblica o privata – quale dormitorio pubblico totalmente gratuito, aperto tutto l’anno 24 ore su 24 e che, con la presenza di adeguate figure professionali, offra spazi e tempi di socializzazione e favorisca percorsi di inclusione sociale delle persone più emarginate. Le associazioni che sottoscrivono questa lettera - alle cui finalità hanno aderito anche privati cittadini - confermano il loro impegno e la loro disponibilità a collaborare, fermo restando le primarie responsabilità di chi amministra.
Il testo della lettera (pdf)

venerdì 23 novembre 2007

Conferenza stampa 2007

Come far felici il direttore, le associazioni di volontariato e magari scrivere anche buon articolo, in tre lezioni.

martedì 20 novembre 2007

Il barbone e l'assessore

Notizia dell’altra mattina, dai titoli disparati: dal perbenista "Muore di freddo accanto al Tribunale" al più corretto "Viveva in strada: ucciso dal gelo". Intervistato, l’assessore ai Servizi Sociali, Paolo Mascetti, si appella ai sentimenti (altrui), autoassolvendosi: “ Di fronte a certe tragedie, pur sapendo di aver fatto tutto il possibile per evitarle, viene naturale chiedersi se non si sarebbe potuto fare di più e salvare una vita”. La risposta è scontata: parliamo di persone che rifiutano ogni possibile aiuto concreto, sottolinea l’assessore. Insomma: problemi loro, tanto più che i lettori si limiteranno a un “poveretto” (nel senso del barbone). Perché tutto questo? Perché la politica ha come interlocutore la stampa, perché il dormitorio ha aperto (soltanto) ieri, 20 novembre 2007 (minima prevista + 3, massima + 9), perché i barboni continueranno a vivere e morire in questa città. “Proprio il freddo previsto per questa settimana ci aveva indotto ad anticipare i tempi di apertura”, puntualizza a proprio merito l’assessore. E fino a oggi? Non sembra che ci fossero temperature estive. Forse gli amministratori dovrebbero provare la ^Notte dei senza dimora^, lavarsi in un bagno pubblico e affrontare, privi della corazza della normalità, una giornata di violenza e sofferenze. C’è un città ignorata, quella dei barboni, c’è una città forse indifferente, quella dei lettori, e c’è un città, quella degli amministratori, ignorante nella più profonda accezione dell’etimo (che non conosce, che non sa). Le somme per la tv al plasma richiesta dal sindaco per il suo ufficio e per le passatoie del segretario generale non risolvono il problema dei barboni, ma sono l’abito mentale necessario per progettare di spostare il dormitorio fuori città, quasi che esista un ^altro dove^ che possa più correttamente contenere, anche fisicamente, il disagio sociale. Strana cosa, il disagio: nella lingua italiana esprime tanto la mancanza di ciò che è necessario, quanto il senso di imbarazzo. Ce n’è per tutti, verrebbe da dire. La soluzione è a portata di mano: decentrare, esternalizzare, confinare. "C’è, lontano dalla città, un bosco nero di lecci, nei luoghi della fonte di Dirce [...]. Squallida ai suoi piedi, ignara della luce del sole, ristagna un’acqua eternamente gelata; una palude limacciosa circonda la pigra fonte [...] Il luogo ci offre l’oscurità della notte”. Qui, come il sacerdote anziano nell’Oedipus di Seneca, non avremo esitazioni: scaveremo la terra e vi getteremo sopra fuochi strappati ai roghi, trascineremo neri capretti e buoi nella grotta, le vittime vive tremeranno in quel fuoco luttuoso. Erigeremo il dormitorio come un sacrificio, necessario quanto incomprensibile, delle risorse comunali e poi, probabilmente, doteremo i barboni di biglietti per il bus a prezzo calmierato. O forse li raccatteremo verso le otto di sera, in modo che i locali chic possano aprire senza problemi. Tempo fa pubblicai un pezzo dal titolo ^Povertà vecchie e nuove^. Parlava anche di Como. Tempo sprecato.

Pubblicato su La Provincia, il 22 novembre 2007, con il titolo ^La politica ignora il disagio^

venerdì 16 novembre 2007

BICIAMO! MANCANO POCHI GIORNI AL 30 NOVEMBRE!

Mancano pochi giorni al 30 novembre, giorno in cui si chiude la raccolta di firme di Biciamo! per chiedere (e, speriamo, ottenere):
  • l'approvazione entro 6 mesi di un Piano della Mobilita' Ciclabile a Como;
  • l'attuazione degli interventi nei prossimi 3 anni;
  • la formazione di un gruppo di lavoro BICIAMO - Ufficio Biciclette del Comune di Como che, con il sostegno della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta - www.fiab-onlus.it/), possa efficacemente contribuire alla redazione del Piano.
Potete firmare la petizione online all'indirizzo http://www.petitiononline.com/biciamo/petition.html, oppure presso i banchetti presenti in città, o a questi indirizzi:
  • Libreria Punto Einaudi, via Carducci, Como;
  • Osteria del Gallo, Via Vittani, Como;
  • Libreria Mentana, Via Mentana, Como.
P.S. Per chi è in grado di documentare l'esistenza dell'Ufficio Biciclette presso il Comune di Como, abbiamo in serbo ricchi premi ...

Castagnata 2007

Grande partecipazione Giovedì 1 novembre alla oramai tradizionale Castagnata alla radura del Ponte dei Bottini. Il cielo ha infatti concesso un bellissimo pomeriggio di sole alla 12° edizione della manifestazione promossa per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la prospettiva di costruzione di un grande parco estensivo ai margini della città. Fondamentale il contributo della Pro Loco di Tavernerio che con la sua organizzazione consente da 5 anni la possibilità di un pranzo della tradizione locale. La giornata è stata animata dalle musiche proposte dal Baule dei Suoni che hanno coinvolto i presenti anche in danze tradizionali in un clima festoso. Quest’anno la presenza dell’apicultore locale Maurizio Gallo, con la degustazione delle sue diverse varietà di miele, ha contribuito a creare un’atmosfera da festa campestre. La sua azienda agricola a conduzione famigliare rappresenta una risorsa importante anche per la vivacità e la ricchezza del futuro Parco, la cui istituzione a sua volta potrebbe consentire una occasione di rilancio per le piccole aziende agricole residuali ancora presenti nella valle, importante testimonianza di storia e tradizione del territorio. Allo stand della Città Possibile è stato presentato il Progetto di Valorizzazione della qualità e delle potenzialità di fruizione della Valle del Cosia, predisposto e realizzato con gli studenti dell’Istituto Agro Ambientale San Vincenzo di Albese con Cassano attraverso la stipula di una convenzione col Comune di Como. Inoltre era presente uno spazio dedicato al Museo Etnografico e dell’Acqua “lavandee” di Albese con Cassano con il quale Città Possibile sta formalizzando una collaborazione nell’intento generale di valorizzazione e messa in rete di tutte le risorse ambientali, storiche e culturali presenti nell’area, nella prospettiva di un unico grande parco dal Ponte di San Martino alle sorgenti del torrente Cosia. Insomma, una gran bella giornata, ricca di soddisfazioni per tutti.

martedì 6 novembre 2007

30 NOVEMBRE 2007: CENA DI CITTA' POSSIBILE

Cesara Pavone sta raccogliendo adesioni per la cena di Città Possibile, prevista per il 30 novembre prossimo. In base al numero delle adesioni sceglieremo il posto: l'idea, per ora, è quella della Darsena di Viale Geno, ma nulla vieta una soluzione diversa a seconda del numero dei presenti. La quota per partecipante dovrebbe essere contenuta in 30 euro. Senza nessun impegno, Vi invitiamo a darci un'indicazione di massima, anche se solo interessati alla cosa. In programma, oltre alla cena vera e propria, dovremmo avere le consuete iniziative di contorno: dia, proiezioni, ecc. Siamo convinti che almeno una volta in un anno sia bello ritrovarsi di persona: per questo contiamo sulla Vostra presenza.

CI SONO (FORSE)!
per segnalare la Vostra presenza (o anche solo per dire che, insomma, ci state pensando) scrivete a "Cesara Pavone" <cesara.pavone@gmail.com>.

lunedì 5 novembre 2007

Le sette villette lungo la valle del Cosia

Da un lato un intervento di recupero inserito nel più ampio progetto del parco della Valle del Cosia, dall'altro chi pensa di potere realizzarsi la propria villetta godendo di vista amena e, perché no, dei benefici derivanti dalla sistemazione del tracciato della vecchia linea del Tram. 4mila metri quadrati di terreno interessati e un primo cittadino esteta: «Intervento edilizio molto bello» ... da La Provincia del 28 ottobre 2007
Per il sindaco di Tavernerio Giovanni Rossini, quello in programma a Solzago è «un intervento edilizio molto bello, che si inserirà perfettamente nel contesto circostante». Per altri, e a testimoniarlo è il commento di un cittadino, Matteo Dominioni, non rappresenta che «l’ultimo ed ennesimo scempio». Questo perché, a suo dire, «in pochi giorni è stata sventrata una porzione di bosco e, contestualmente, una ruspa ha terrazzato il terreno». In via Como, ai piedi di Villa Crivelli, sorgerà infatti un nuovo complesso residenziale. Sette villette mono e bifamiliari, per un totale di nove unità abitative, troveranno posto su quattro nuovi terrazzamenti che si affacceranno su quella che era la via del tram, un nome, appunto «La linea del tram», che caratterizza anche il piano di lottizzazione 11 che detta le regole dei lavori in corso. Un piano contrastato. Composte da pian terreno e primo piano per un’altezza massima di poco più sette metri, le future abitazioni saranno collegate dall’alto alla soprastante via Como, su cui sboccherà il viottolo interno che permetterà l’accesso al caseggiati in costruzione. Ai 19 box privati in uso ai residenti si affiancheranno nove posteggi all’aperto. L’operazione coinvolgerà una superficie di oltre 4mila metri quadrati di terreno, con una volumetria di nuove costruzioni pari a 2454 metri cubi. Un intervento presentato a fine 2005 da una società di Delebio, contro la quale un’associazione locale, «La città possibile», ha presentato un’osservazione accolta soltanto parzialmente e volta a mitigare l’impatto dei lavori, soprattutto in termini di nuovi muri di contenimento e di modifica dei livelli esistenti. «Mi stupisce - dice Dominioni - che sia stata data una concessione edilizia per edificare a ridosso del parco del Cosia, la vecchia linea del tram che collegava con la città di Como. Non condivido la prassi di far cassa tramite le concessioni edilizie. Ciò significa costruire, costruire, costruire a tutto danno di quel poco di verde che è rimasto. Che senso ha un piano regolatore se viene continuamente modificato? Tramite questa mia segnalazione mi auguro di sollevare l’interesse e l’indignazione dei miei concittadini, perché una volta che un bosco è distrutto e compare il cemento non si torna più indietro». I lavori, come detto, sono in corso. Le ruspe hanno già modificato i livelli esistenti, provvedendo ad asportare il bosco che ricopriva le rive. «Un tempo - dice Rossini - in quella zona c’erano delle rive che erano utilizzate per l’erba. Come altri terreni, quando quell’uso è stato abbandonato è cresciuta una boscaglia per lo più di robinie. Niente a che vedere con essenze pregiate. L’intervento previsto si integra perfettamente con ciò che c’è attorno, visto e considerato che è passato al vaglio della nostra Commissione paesaggistica che, tra le tante, ha imposto diversi accorgimenti di natura progettuale. La posizione di quell’insediamento è invidiabile e, come conseguenza dei lavori, il Comune riuscirà anche a sistemare per sempre il mancato collegamento del condominio soprastante alle fogne. Mi sembra, insomma, che tutte le carte siano in regola per realizzare un bell’intervento». Alberto Gaffuri


L'articolo originale (pdf): www.cittapossibilecomo.org/stampa

lunedì 29 ottobre 2007

Castagnata al Ponte dei Bottini

1 novembre 2007: tutto il giorno alla radura del ponte dei Bottini la festa per il Parco della Valle del Cosia con: polenta e stracchino, caldarroste, vin brule’, musica e... vi aspettiamo! La radura del ponte si trova lungo la “linea del tram” accessibile da Camnago Volta o da Solzago. Si raccomandano scarpe grosse e ...
Per approfondire

venerdì 19 ottobre 2007

IL FENOMENO SUV: LETTERA A LA PROVINCIA

Cara Provincia, il Sig. Curtoni, nel pezzo di domenica 13, ha espresso perfettamente lo stato d’animo che provo anch’io quando incontro un SUV, una sorta di odio. Voglio tentare però di incanalare il sentimento di odio in una, seppur breve, analisi del problema, dato che da anni mi occupo di moderazione del traffico, di ciclabilità, di qualità urbana, di accessibilità della città e di difesa degli utenti deboli. Perché di un problema serio si tratta e come tale va affrontato. Nei giorni scorsi ho provato a contare ripetutamente, nei percorsi principali che frequento, 100 auto, ho provato e riprovato: la percentuale di Suv si attesta tra il 10 e il 15%. I dati di crescita poi delle vendite parlano di un 30% in più nell’anno in corso (Nota bene: prezzi correnti dai 35 mila euro in su). Se andiamo avanti così la città sarà davvero invasa dagli ippopotami (fossero quelli veri …). Cerco di analizzare i termini del problema. Primo aspetto: i SUV consumano e inquinano di più di un’auto normale, è risaputo, e l’aria non è certo respirabile di questi ultimi tempi. Ma l’aspetto che ritengo forse più importante però è l’occupazione di spazio. Curtoni ha descritto in modo arguto alcune situazioni tipiche, le mamme che parcheggiano sui marciapiedi fuori dalle scuole, gli intasamenti selvaggi in cui i SUV sono spesso i protagonisti ecc. Voglio ricordare un dato: lo spazio occupato da un’auto (normale) in movimento, fra spazio di sosta e spazi di manovra, è pari a 60 mq. Dello spazio rubato dalle auto ci stiamo accorgendo ormai da tempo, ed è inutile dire che non facciamo abbastanza per arginare il fenomeno (salvo promuovere l’uso della bicicletta come stiamo facendo con la campagna BICIAMO). Ma l’arrogante presenza dei SUV sta facendo superare il limite. La dimensione di queste auto pone poi un problema di sicurezza, riducendo la visibilità quando sono in sosta e incrementando notevolmente il rapporto di forza fra l’utente motorizzato e l’utente debole, pedone o ciclista o bambino: essere investiti da un SUV, anche a 30 km/h, provoca sicuramente danni più seri che essere investiti da un’auto normale. In sintesi: queste auto maggiorate, gonfie e nere, (e decisamente superflue) pongono un serio problema di sottrazione di spazio, di inquinamento dell’aria e visivo, di sicurezza. E' doveroso arginare il fenomeno, quindi veniamo alle possibili proposte: o si fa leva sull’imposizione fiscale per disincentivarne la diffusione, come già il governo aveva tentato con la Finanziaria 2007 (provvedimento poi ritirato), o si pongono dei limiti alla circolazione e alla sosta in città (come ha fatto il Comune di Firenze). Sceglierei questa seconda ipotesi, ovvero: limitare la circolazione dei SUV alle strade di grande scorrimento, vietando altresì le Zone a traffico limitato, le strade residenziali, il centro storico, le strade di quartiere, limitare la sosta ai parcheggi in sede propria vietando la sosta in linea su strada (per la citata questione di riduzione della visibilità per i pedoni). Misure troppo drastiche? Forse. Ma del SUV nelle nostre città si può fare tranquillamente a meno.

Alberto Bracchi

Pubblicato su La Provincia del 18 ottobre 2007

Risponde Angelo Curtoni
Gentile signor Bracchi, mi pare che lei dica analiticamente tutto quello che io, nel mio spazio limitato, ho cercato di scrivere fra le righe. Sono d’accordo per le misure drastiche (anche se si possono calcolare le eccezioni per il trasporto di famiglie numerose), che saranno drastiche ma sono anche necessarie se si vuol tenere sotto controllo un traffico cittadino che sta avviandosi al caos e all’immobilità. La ringrazio per l’intervento. Mi commenti pure quando vuole, sarà sempre bene accetto.

20.10.07: la notte dei senza dimora

L'appuntamento è per il 20 ottobre 2007, quando si svolgerà a Como la quarta edizione della “Notte dei Senza Dimora”. L'intento della manifestazione è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile sulla realtà spesso poco visibile di chi vive la strada. L'iniziativa - proposta in corrispondenza del 17 ottobre, data indicata dall'Onu per celebrare la “Giornata mondiale di lotta alla povertà” - nasce nell'ottobre del 2000 a Milano, da un'idea dei giornali di trada “Terre di mezzo” e “Scarp de' tenis”. Per approfondire

martedì 16 ottobre 2007

29.9.07: il clip di Biciamo!

lunedì 24 settembre 2007

BICIAMO! 29 settembre 2007

Como città nemica delle biciclette? Biciamo di no! Biciamo per dimostrare che molti cittadini hanno scelto, o sceglierebbero, di usare la bicicletta per buona parte degli spostamenti quotidiani. Biciamo per costituire una associazione che sensibilizzi amministratori e cittadini verso politiche e comportamenti che favoriscano uno sviluppo dell’uso quotidiano della bicicletta e condizioni piu’ vivibili e sicure della strada. Fai girare la tua voce!

FAI LA MOSSA GIUSTA (ANZI, FANNE QUATTRO)!

Step one >> partecipa alla biciclettata di sabato 29 settembre, ore 16,00 a Porta Torre, Como.

Step two >> firma la petizione on line per chiedere:

  • l'approvazione entro 6 mesi di un Piano della Mobilita' Ciclabile a Como;
  • l'attuazione degli interventi nei prossimi 3 anni;
  • la formazione di un gruppo di lavoro BICIAMO - Ufficio Biciclette del Comune di Como che, con il sostegno della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta - www.fiab-onlus.it/), possa efficacemente contribuire alla redazione del Piano.
Vai su Petition Online e firma la petizione all'indirizzo http://www.petitiononline.com/biciamo/petition.html. Ricordati di firmare con NOME e COGNOME, POSSIBILMENTE CITTA', no nickname, no nomi incompleti, no insulti, please! (P.S.: siccome puoi commentare, fallo ...)

Step three >> No Internet? No problem! Puoi firmare la petizione presso i banchetti presenti in città, o a questi indirizzi:
  • Libreria Punto Einaudi, via Carducci, Como;
  • Osteria del Gallo, Via Vittani, Como;
  • Libreria Mentana, Via Mentana, Como.

Step four >> Scarica volantino e modulo adesioni (file PDF)

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Biciamo è una iniziativa promossa da La Città Possibile – Como, con l’adesione di Legambiente – circolo di Como

giovedì 20 settembre 2007

Parole, parole, parole

Nella sezione ^Stampa^ del sito di Città Possibile trovate due lettere e un articolo di rappresentanti della Città Possibile sulle tematiche che hanno tenuto banco in questi giorni sulle pagine de La Provincia: biciclette e tutela ambientale del lago. Firmano Alberto Bracchi e Marco Castiglioni. Trovate tutto alla pagina Stampa. Nessun dorma.

lunedì 17 settembre 2007

CONSIGLIO DIRETTIVO DE “LA CITTA’ POSSIBILE”

10 SETTEMBRE 2007


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VERBALE CHIUSO LUNEDI' 17 SETTEMBRE 2007
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- PRESENTI:

membri del Consiglio:

  • Angelillo Ines
  • Bracchi Alberto
  • Castiglioni Marco
  • Lillia Danilo
  • Pavone Cesara
  • Rusconi Cecilia
  • Spallino Lorenzo

soci:

  • Bozuffi Patrizia

- ELEZIONE PRESIDENTE:

Nominata Rusconi Cecilia segreteria della riunione, i presenti eleggono Lorenzo Spallino presidente de La Città Possibile – Como.


-ATTRIBUZIONE AREE DI COMPETENZA:

Comunicazione: Cesara Pavone

Progetti: Alberto Bracchi

Soci: Danilo Lillia

-APPROVAZIONE PROGRAMMA DEL BIENNIO:

a) Agenda 21 Locale (A21)

Il Presidente uscente Angelo Vavassori, aveva, nell'assemblea di Giugno, espresso le sue perplessità sui lavori del gruppo Natura e Biodiversità ( attualmente impegnato nella redazione del regolamento del verde Pubblico e Privato del Comune di Como) ed aveva altresì presentato come possibile anche l'ipotesi di un abbandono dei lavori. Non così Alberto Bracchi che chiedeva invece che l'Associazione confermasse la sua volontà a spendersi ancora in A21.

L'attuale Presidente, Lorenzo Spallino è perplesso sugli esiti del processo qui a Como ( non sulle A21 in generale)

Il consiglio è chiamato a decidere se lasciare o rilanciare.

L'Associazione è presente in 3 dei 4 gruppi di lavoro e specificatamente nei gruppi:

· Natura e biodiversità: Angelo Vavassori

· Mobilità e trasporti: Alberto Bracchi

· Ciclo integrato dell’acqua: Cesara Pavone

L'Associazione non è stata presente nel gruppo Energia

Discussione:

CESARA: L'ultima convocazione del Forum porta la data di aprile 2007; le elezioni hanno interrotto i lavori dei gruppi, ad eccezione del Gruppo Natura e Biodiversità , che, grazie alla volontà del Dirigente di riferimento, Dott. Russi, a cui sta particolarmente a cuore il buon esito della redazione del regolamento del verde, ha continuato ad incontrarsi. L'insediamento della nuova Giunta è coinciso con l'inizio dell'estate, quindi ancora con tempi morti dal punto di vista amministrativo. Ora, si attende un segnale d'avvio da parte del nuovo responsabile, l'Assessore Peverelli. La proposta è di non lasciare per il momento, ma di aspettare almeno fino alla fine di settembre, quando, in assenza di un preciso segnale di rilancio di A21, l'associazione potrà chiederne pubblicamente ragione.

Si ricorda inoltre che A21 non è un processo che cala dall'alto ma è, o dovrebbe essere la sommatoria delle volontà dei soggetti pubblici e privati che agiscono sul territorio in collaborazione con L'amministrazione Comunale, che deve fare la sua parte, anche di indirizzo, ma che non è la sola responsabile del buon esito del processo e dell'attuazione delle Azioni che sono state votate pressochè all'unanimità dal Consiglio Comunale.

MARCO: ritiene che se La Città Possibile decide di continuare a partecipare al processo di A21 deve farlo in modo convinto come associazione, non lasciando l’iniziativa ai singoli soci presenti nei gruppi..

ALBERTO: si dice convinto che si debba continuare con Agenda 21 per non disperdere il lavoro fatto: ora esiste anche E21 (il cui responsabile è Aldo Pozzoli, giovane esperto di mobilità) che si basa su un blog da cui scaturiscono temi specifici rivolti a tutti i cittadini che possono contribuire nei vari ambiti. Strumento nuovo, finanziato con fondi europei, da tenere sicuramente d'occhio.

La questione di fondo è questa: l’ex-sindaco Botta aveva aderito alla Carta di Aalborg; in conseguenza di ciò l’Amministrazione successiva era stata in certo qual modo obbligata ad avviare il processo, portandolo avanti però senza convinzione, o forse addirittura osteggiandolo nei suoi passaggi chiave. Sicuramente ha pesato molto sulla scarsa partecipazione ad Agenda 21 (assenti quasi in toto i consiglieri comunali e i dirigenti, assente la scuola, poche le associazioni) la grave carenza a livello di comunicazione (voluta?) dell'ufficio stampa del Comune.

Nonostante ciò è convinto che si debba continuare, cercando di capire come si muovono e cercando di riportare l'attenzione sulla concretizzazione del Piano d'Azione.

Il Consiglio decide di non uscire dal Forum per il momento: ne valuterà l'opportunità dopo che saranno note le volontà del nuovo Assessore .

b) obiettivi:

SPALLINO: questi due anni devono servire per coagulare attorno a La Città Possibile nuove energie; le cinque azioni che verranno proposte entro novembre fungeranno da volano per rilanciare ed allargare l'Associazione.

-RENDICONTO ECONOMICO:

Danilo provvederà a prepararlo


-STATO DEI PROGETTI IN CORSO:

LORENZO: il sito è da aggiornare con le ultime attività dell’Associazione; quelle dell'anno scorso e di quest'anno, il maggiore dei quali è la Finovia, progetto partecipato di riqualificazione della via Garibaldi a Fino Mornasco, dove è in progetto una tangenziale che sposterà il traffico pesante da tale via.


-PROGRAMMAZIONE E DEFINIZIONE DELLE “CINQUE AZIONI DELLA CITTÀ POSSIBILE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA A COMO”

I cinque punti che La Città Possibile intende promuovere sono:

1) Parco della Valle del Cosia

2) Il sistema dei lavatoi di Como

3) La certificazione ambientale ISO per Como

4) Il sistema della ciclabilità per Como

5) La riqualificazione dell'area dell’Ippocastano


- CALENDARIO

a) Per la data del 30 novembre sono fissati:

· presentazione delle schede sui cinque punti de La Città Possibile

· conferenza stampa

· cena sociale

-VARIE ED EVENTUALI:

a) ALBERTO: Alessandro Lukàcs propone a La Città Possibile di aderire all’associazione che lui con altre quattro persone intendono fondare; un’associazione trasversale alle altre associazioni che si pone come obiettivo umanizzare e rendere accessibile la politica

b) ALBERTO: proposta di un convegno sulla sicurezza stradale legata al degrado urbano ed al senso di sicurezza percepito dai cittadini (ipotesi di titolo: “Siamo sicuri?”)

c) La Città Possibile intende partecipare alla manifestazione “L’isola che c’è” che si terrà il 15 e 16 settembre al parco comunale di Villa Guardia


PRESIDENTE: Lorenzo Spallino

SEGRETARIA: Cecilia Rusconi

sabato 15 settembre 2007

Togliete - quei - cartelli!

I cartelli ^percorso sicuro casa-scuola^ dovrebbero stare a significare che quel percorso è sicuro. O no?

Vi prego, le elezioni sono passate, toglieteli. Togliete i cartelli ^percorso sicuro casa scuola^ nei pressi della scuola di via Brambilla di Como. Non sono sicuri i percorsi e nemmeno i cartelli: qualcuno è girato, qualcuno è per terra. I percorsi sono gli stessi di prima che venissero messi i cartelli: marciapiedi obliqui e malconci, illuminazione pessima, strisce pedonali (quando ci sono) trasparenti, nessuno ostacolo visivo rimosso, nessuna opera di messa in sicurezza, nessuna opera per la riduzione della velocità e via parlando. Nell'immaginario collettivo qualche manifestazione folcloristica in prossimità delle elezioni ci sta anche: aiuole deperite che improvvisamente rinascono, inaugurazioni con banda di un centinaio di metri di strada, visite guidate a monumenti per il resto dell'anno inaccessibili. Va bene, siamo abituati, fa' lo stesso. Ma adesso che le elezioni sono passate, per favore togliete quei cartelli. I bambini sono più svegli di quello che pensate e al tempo stesso hanno una fiducia incrollabile nei grandi: intuiscono il pericolo, ma se gli dite che il percorso è sicuro, si fidano. Noi no. Ma questa è un'altra storia.

P.S.
A proposito: se volete vedere come un'amministrazione ha messo in sicurezza i percorsi casa scuola di un'intera cittadina, andate a Carimate. Lì Città Possibile ha fatto il lavoro preliminare di analisi e progettazione, che poi l'amministrazione ha fatto confluire nel piano del traffico e ha quindi realizzato: messa in sicurezza, eliminazione di ostacoli visivi, arretramento di ostacoli, percorsi protetti, piste ciclabili: c'è di tutto. Fatevi un giro. A proposito: cartelli non ce ne sono.

venerdì 14 settembre 2007

«C'è chi userebbe la bicicletta: vogliamo dar loro una mano?»

Una lettera di Marco Castiglioni a La Provincia

«Su La Provincia di mercoledì 5 settembre una lettera, a firma Brigida, segnala la necessità di stazioni per il ricovero delle biciclette collocate nei pressi delle stazioni ferroviarie della città (nel caso specifico Como-Borghi), anche per prevenire il fenomeno di furti ed atti vandalici in diffusione nella nostra città. L'idea, interessante, purtroppo non è nuova: il piano di Azione di AG 21 approvato dall'Amministrazione Comunale di Como nel dicembre 2005 prevedeva in merito agli strumenti per favorire un uso diffuso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani una serie di Azioni tra cui: Azione MT 14: Struttura deposito, affitto e piccola manutenzione delle biciclette nella stazione di Como-Borghi; Azione MT 11: Ufficio Biciclette del Comune di Como per la promozione e valorizzazione dell'uso della bicicletta. Quest'ultima tra le 8 "scelte" dalla stessa Amministrazione Comunale. Poco prima, per portare direttamente all'opinione pubblica le problematiche e le possibilità per uno sviluppo dell'uso quotidiano della bicicletta, alcune associazioni aderenti al tavolo di lavoro di Agenda 21 sulla mobilità, nella primavera 2005, promuoveva l'iniziativa BICIAMO ...».

Trovate il testo integrale della lettera pubblicata su La Provincia del 14 settembre 2007, con il commento di Pier Angelo Marengo, nella sezione ^stampa^ del sito di Città Possibile:

venerdì 13 luglio 2007

Lorenzo Spallino nuovo presidente di C.P.

Lo scorso 23 giugno si è svolta l'assemblea elettiva de La Città Possibile di Como. Il nuovo Consiglio Direttivo per il biennio 2007/2009 risulta composto da Cesara Pavone, Cecilia Rusconi, Marco Castiglioni, Lorenzo Spallino, Ines Angelillo, Danilo Lilia e Alberto Bracchi. Quale consigliere anziano, Cesara Pavone ha convocato la prima riunione del consiglio dell'associazione, che per la prima volta nella storia della associazione si è tenuta on line sul blog di Città Possibile. Il Consiglio ha eletto presidente Lorenzo Spallino, che, succedendo a Angelo Vavassori, torna così a occuparsi a tempo pieno dell'associazione. L'appuntamento è a settembre con la presentazione alla stampa e agli associati delle linee di indirizzo per il prossimo biennio. Segnalazioni, riflessioni, disponibilità sono graditissimi e richiesti: inviateli all'indirizzo como@cittapossibilecomo.org.

giovedì 28 giugno 2007

PRIMA RIUNIONE DIRETTIVO CITTA' POSSIBILE

Il 23 giugno 2007 si è svolta l'assemblea elettiva de La Città Possibile. A seguito della votazione espressa in assemblea il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto:
  • Cesara Pavone
  • Cecilia Rusconi
  • Marco Castiglioni
  • Lorenzo Spallino
  • Ines Angelillo
  • Danilo Lilia
  • Alberto Bracchi
Il verbale dell'assemblea è disponibile online all'indirizzo

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Quale consigliere più votato, il consigliere anziano Cesara Pavone, ha convocato formalmente la prima riunione del consiglio dell’associazione, da tenersi on line con il seguente ordine del giorno:

  1. Conferma di presa visione del verbale dell’assemblea e sua approvazione

  2. Presentazione della/e candidatura/e alla carica di presidente dell’associazione

  3. Dichiarazione di accettazione della candidatura

  4. Votazione

  5. Dichiarazione del neo presidente.

  6. Definizione delle modalità a cui ci si dovrà strettamente attenere rispetto alle comunicazioni che riguardano l’associazione.

  7. Brindisi virtuale
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A seguito degli accordi intercorsi, il consigliere Spallino apre la prima riunione del direttivo su questo blog, all'ora del presente post. Sono autorizzati ad inviare post i soli consiglieri eletti. Il consigliere Spallino funge da moderatore.

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28 GIUGNO 2007
DIRETTIVO CITTA' POSSIBILE

E' aperto il direttivo.


Invito i consiglieri eletti a votare il primo punto all'odg:

  1. Conferma di presa visione del verbale dell’assemblea e sua approvazione

martedì 5 giugno 2007

Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile

E' stato pubblicato il programma del corso di perfezionamento post lauream "Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile" che si tiene presso il Dipartimento di Pianificazione dell'Università Iuav di Venezia e che è ormai giunto alla settima edizione. Il progetto formativo è mirato all'approfondimento delle nuove competenze che occorrono sia ai tecnici, funzionari e dirigenti delle pubbliche amministrazioni e di società private, sia ai professionisti e neo-laureati che desiderino arricchire le proprie conoscenze sui metodi e le tecniche per l'ascolto e il coinvolgimento dei cittadini nella realizzazione di piani, programmi e progetti partecipati. Il programma del corso è disponibile ai siti:
La scadenza per la presentazione delle domande è giovedì 12 luglio 2007.

giovedì 31 maggio 2007

Cinque azioni per migliorare la qualità della vita

La Città Possibile presenta cinque, concrete, azioni per migliorare da subito la qualità della vita a Como. Cinque piccole mosse che non richiedono grandi risorse ma soltanto un impegno forte e, soprattutto, la convinzione che le cose possano cambiare. Per noi, per i nostri figli, per tutti. Considerate queste cinque pagine come una proposta: suggerite, osservate, scrivete. Siamo aperti ad ogni contributo. Si inizia con il Parco della Valle del Cosia: altre sono in preparazione e altre le lasciamo a voi.

martedì 22 maggio 2007

Lettera aperta a chi crede nell'utopia concreta di una città possibile

Lettera aperta di Alberto Bracchi, candidato per la lista PACO alle amministrative del 27 maggio 2007 al Comune di Como

La candidatura, nello scorso gennaio, perle primarie del centrosinistra mi ha fatto percepire la voglia di cambiamento che c'è, a partire dal modo di fare politica, dal ruolo dei partiti, fino ad arrivare al modo di pensare la città, a come cambiarla, a come viverla. Il buon riscontro avuto in quell'esperienza mi ha convinto a continuare, ad accettare la candidatura nella lista di Paco a sostegno di Gaffuri, pur nell'impossibilità di spendermi, di dedicare tempo ed energie come si conviene quando si crede in un'idea. Motivi di salute mi hanno tenuto fuori dalla bagarre della campagna elettorale, che oggi vivo come uno spettatore un po' distaccato.

Ma la passione per la città e per i suoi temi, per la sua vita di tutti i giorni, per le donne e gli uomini e i bambini e gli anziani che la percorrono in lungo e in largo, mi spinge a scrivere queste righe, rivolte a chi crede ancora nella possibilità di un cambiamento. Un cambiamento che deve partire dalla chiarezza e dalla trasparenza di chi si propone per amministrare, chiarezza di metodo prima di qualsiasi altra cosa: da anni noi parliamo di partecipazione e di cittadinanza attiva, l'abbiamo praticata con successo nei nostri progetti (prima di tutti il Ponte dei Bottini e il Parco della Valle del Cosia). Oggi il termine è quasi abusato, è nei programmi di tutti i candidati. Ma tra il dire e il fare ...

Qui potrebbe nascondersi l'inganno, perchè coinvolgere realmente le persone nelle decisioni sulla città è un percorso difficile e tortuoso, in cui bisogna impegnare tutte le risorse, le competenze, ma soprattutto le capacità relazionali e umane: proprio quelle capacità che non ho visto negli amministratori uscenti, che, al di là di possibili critiche sull'operato generale, hanno toccato quella punta di cinica arroganza nella vicenda del giovane Rumesh, simbolo di tanti ragazzi che in questa città non trovano occasioni e spazi per vivere con pienezza la loro gioventù.

Bisogna che Como torni a respirare aria pulita, già detto tante volte. Non solo aria libera dalle pericolose polveri sottili, ma l'aria fresca del progetto di grande respiro culturale. Ecco quello di cui abbiamo realmente bisogno. Qualcuno obietterà “vogliamo proposte concrete”, giusto, e la risposta è subito data: è quella delle proposte sul sistema del verde dal Parco Valle Cosia fino al recupero degli spazi di vicinato, dei fazzoletti di verde fuori casa, ed è quella degli interventi per una mobilità dolce, senza motori, che ha il suo fulcro nel sistema dei percorsi ciclabili, e per una mobilità sicura per tutti con l'applicazione a tappeto dei criteri di moderazione del traffico. Cose concrete già proposte nelle schede del Piano di Azione di Agenda 21.

Il nostro obiettivo reale è quindi molto chiaro: la città a misura d'uomo e di bambino, che andiamo cercando, non è semplicemente la città funzionale e razionale con l'aria pulita, il traffico scorrevole e i servizi che funzionano. Non solo. E' la città dei piccoli eventi, delle occasioni, degli incontri, dove il tempo riacquista valore; la città delle sequenze spaziali e degli scorci, che stupisce, dove fermarsi a contemplare, meditare, giocare. Quindi fruibile da tutti con tutti i cinque sensi. E' la città che non intontisce l'immaginazione. E' la città che comunica ai suoi abitanti la gioia di appartenere a una comunità.

domenica 25 marzo 2007

"Sweet Art"- Strade dolci anche a Como?


Preg.mo Sindaco Bruni
Le piace il dolce? E a lei, assessore Gaddi?
Se sì, ora che sono a fine mandato e forse possono rilassarsi un pò, facciano un salto a Milano, a vedere la mostra “Street Art, Sweet Art” che il PAC, il Padiglione d’Arte Contemporanea, ospita fino al 9 aprile.
E’ un’importante mostra collettiva che espone i lavori di 32 writers, sia storici che giovani.
Visitandola si accorgeranno che si può “segnare” la città in tanti modi, alcuni inaspettatamente “dolci” e senza uso di squadre e righelli!
Buona visita!

«Street art, sweet art».
Pac, via Palestro 14, Milano
Dal 8 marzo al 9 aprile 2007
Apertura della mostra:
9.30 – 19.00 tutti i giorni.
Giovedì fino alle 21.00
Chiuso il lunedì, eccetto il 9 aprile.
INGRESSO GRATUITO


mercoledì 21 marzo 2007

Perchè? Why?

Perché a Città Possibile piace occuparsi di sicurezza, traffico, qualità della vita? Perché ogni volta Città Possibile ha da dire su quello che vede in giro? Perché Città Possibile è spesso critica con gli assessori ^competenti^ (o meglio, alla partita, come si usava una volta)? Perché Città Possibile non si limita, come molti, a criticare ma insiste nel proporre, osservare, progettare, indicare soluzioni alternative? La risposta è in questa straordinaria vignetta pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore.

venerdì 9 marzo 2007

C'è un nuovo PLIS in Provincia di Como


La recente vicenda del taglio del Bosco del Monte Sinai, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica comasca, anche la decisione, presa dai comuni di Falloppio, Gironico, Lurate Caccivio, Montano Lucino, Olgiate Comasco, Oltrona S. Mamete. Uggiate Trevano, Villa Guardia, di salvaguardare una parte del loro territorio, segnato da notevoli valenze paesaggistiche, avvalendosi di uno strumento di tutela, relativamente nuovo, denominato PLIS, Parco Locale di Interesse Sovracomunale.
Le loro Amministrazioni,infatti, dopo un lungo iter, conclusosi con le deliberazioni dei rispettivi consigli comunali, hanno istituito il PLIS "Sorgenti del Torrente Lura", e, in data 15 maggio 2006,hanno trasmesso alla Provincia di Como, formale richiesta di riconoscimento.
Nelle more del provvedimento, purtroppo, uno dei comuni aderenti, Olgiate Comasco, ha cambiato idea ed in data 4 ottobre 2006, ha avviato il procedimento amministrativo per il recesso dal costituendo PLIS ( la nuova giunta di centro-destra non ha ritenuto di poter accettare la perimetrazione del Parco defenita dalla precedente amministrazione) sfilandosi così dal gruppo dei comuni aderenti, i quali hanno, però, comunque deciso ( 6 febbraio 2007) di rinnovare la domanda di riconoscimento, anche senza il comune di Olgiate Comasco.
La Giunta Provinciale nella seduta del 1 marzo 2007 con delibera di giunta n. 89/10041
presenti gli assessori Zanetti Roberto, Cinquesanti Pietro, Riva Antonio, Novajra Giuseppe, Bin Giorgio, Arosio Edgardo, Cattaneo Francesco, Colombo Alessandro, assenti il Presidente, Carioni Leonardo e gli assessori Frigerio Alberto e Tessuto Alessandro, verificati i requisiti naturalistici-paesaggistici delle aree, nonché i presupposti tecnico/scientifici e normativi, ha formalmente riconosciuto il nuovo PLIS, così come previsto dalla legge regionale n. 1/ 5 gennaio 2000 che delega alle province tale competenza, ed individuato, come da convenzione tra i comuni gestori, il comune di Lurate Caccivio quale comune Capo-convenzione.
La delibera ha anche approvato, con documento allegato, le “modalità di pianificazione e di gestione” del PLIS da attuarsi attraverso un Programma Pluriennale degli interventi, da redarsi in base ai seguenti elementi:

Per la Pianificazione:
1) Il rilievo delle valenze geologiche, biologiche, paesaggistiche
2) Il rilievo della rete idrica naturale e artificiale
3) L’analisi della viabilità a servizio dell’attività agricola e fruizione del parco
4) Le modalità per la conservazione e/o recupero degli ambiti naturali e seminaturali esistenti
5) la salvaguardia del paesaggio agricolo
6) l’utilizzo di specie vegetali e faunistiche autoctone
7) le azioni per il recupero/valorizzazione//conservazione/ del patrimonio rurale/storico/architettonico
8) il recupero delle aree degradate tramite interventi di rinaturalizzazione
9) la fruizione ricreativa, didattica e culturale
10) il raccordo con le aree protette limitrofe tramite la creazione di corridoi ecologici
11) la mitigazione delle infrastrutture con inpatto territoriale significativo

Per la Gestione
1) la conservazione ed il ripristino degli ambienti naturali e seminaturali
2) la conservazione ed il ripristino delle reti ecologiche locali
3) la valorizzazione e la corretta gestione degli ecosistemi
4) la salvaguardia e la ricostruzione del paesaggio agricolo tradizionale
5) il miglioramento qualitativo e la sistemazione naturalistico-idrogeologica dei corsi d’acqua naturali ed artificiali
6) il recupero d’aree degradate
7) il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale protoindustriale(storico/architettonico
8) la tutela ed il recupero del patrimonio etnografico
9) la creazione di greenways, quali percorsi ciclopedonali, sentieri e percorsi naturalistici, storici, culturali nonché
di strutture recettive ecocompatibili per allocazione e morfologiacon le esigenze di salvaguardia del parco
10) la predisposizione e messa a dimora di idonea segnaletica dettagliata e rispettosa dei valori paesaggistici del territorio
11) il sostegno alle attività economiche del territorio condotte in attuazione del principio dello sviluppo sostenibile
12) la creazione di una rete di scambi culturali, scientifici ed economici con le aree limitrofe del parco
13) la promozione di iniziative per la fruizione ricreativa, didattica e culturale
14) altre iniziative di conservazione e fruizione del PLIS previsto nello “schema direttore” allegato alla richiesta di
riconoscimento.

Devono inoltre essere previste e promosse forme di collaborazione con le diverse categorie sociali presenti sul territorio.

Cosa si può volere di più?
Solo che i Comuni del PLIS … trovino i fondi per la gestione del Parco, in modo tale da poter proseguire nel loro progetto, finora perseguito con tenacia e determinazione.
Alla Giunta Provinciale, (forse complice il clamore suscitato dal nulla osta dato al taglio del bosco, o l’imminenza delle elezioni), va dato atto di aver inserito, pur con qualche ritardo, nella propria agenda politica, il riconoscimento del PLIS.
Non possiamo che auspicare che qualche altro comune ( uno a caso.. Como) che finora ha fatto orecchie da mercante, si attivi e decida , come richiesto ormai da anni da La Città Possibile, di istituire con il comune di Tavernerio il PLIS Parco Valle del Cosia.

p.s.
la delibera informa che :” Dopo la votazione si dà atto che entra il Presidente”.
Domanda: era assente per necessità o si è semplicemente “sfilato” come il comune di Olgiate?
 
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