Per il sindaco di Tavernerio Giovanni Rossini, quello in programma a Solzago è «un intervento edilizio molto bello, che si inserirà perfettamente nel contesto circostante». Per altri, e a testimoniarlo è il commento di un cittadino, Matteo Dominioni, non rappresenta che «l’ultimo ed ennesimo scempio». Questo perché, a suo dire, «in pochi giorni è stata sventrata una porzione di bosco e, contestualmente, una ruspa ha terrazzato il terreno». In via Como, ai piedi di Villa Crivelli, sorgerà infatti un nuovo complesso residenziale. Sette villette mono e bifamiliari, per un totale di nove unità abitative, troveranno posto su quattro nuovi terrazzamenti che si affacceranno su quella che era la via del tram, un nome, appunto «La linea del tram», che caratterizza anche il piano di lottizzazione 11 che detta le regole dei lavori in corso. Un piano contrastato. Composte da pian terreno e primo piano per un’altezza massima di poco più sette metri, le future abitazioni saranno collegate dall’alto alla soprastante via Como, su cui sboccherà il viottolo interno che permetterà l’accesso al caseggiati in costruzione. Ai 19 box privati in uso ai residenti si affiancheranno nove posteggi all’aperto. L’operazione coinvolgerà una superficie di oltre 4mila metri quadrati di terreno, con una volumetria di nuove costruzioni pari a 2454 metri cubi. Un intervento presentato a fine 2005 da una società di Delebio, contro la quale un’associazione locale, «La città possibile», ha presentato un’osservazione accolta soltanto parzialmente e volta a mitigare l’impatto dei lavori, soprattutto in termini di nuovi muri di contenimento e di modifica dei livelli esistenti. «Mi stupisce - dice Dominioni - che sia stata data una concessione edilizia per edificare a ridosso del parco del Cosia, la vecchia linea del tram che collegava con la città di Como. Non condivido la prassi di far cassa tramite le concessioni edilizie. Ciò significa costruire, costruire, costruire a tutto danno di quel poco di verde che è rimasto. Che senso ha un piano regolatore se viene continuamente modificato? Tramite questa mia segnalazione mi auguro di sollevare l’interesse e l’indignazione dei miei concittadini, perché una volta che un bosco è distrutto e compare il cemento non si torna più indietro». I lavori, come detto, sono in corso. Le ruspe hanno già modificato i livelli esistenti, provvedendo ad asportare il bosco che ricopriva le rive. «Un tempo - dice Rossini - in quella zona c’erano delle rive che erano utilizzate per l’erba. Come altri terreni, quando quell’uso è stato abbandonato è cresciuta una boscaglia per lo più di robinie. Niente a che vedere con essenze pregiate. L’intervento previsto si integra perfettamente con ciò che c’è attorno, visto e considerato che è passato al vaglio della nostra Commissione paesaggistica che, tra le tante, ha imposto diversi accorgimenti di natura progettuale. La posizione di quell’insediamento è invidiabile e, come conseguenza dei lavori, il Comune riuscirà anche a sistemare per sempre il mancato collegamento del condominio soprastante alle fogne. Mi sembra, insomma, che tutte le carte siano in regola per realizzare un bell’intervento». Alberto Gaffuri
L'articolo originale (pdf): www.cittapossibilecomo.org/stampa
4 commenti:
Ho fatto molte volte la passeggiata godendomi la tranquillità del posto. Peccato che il solito Sindaco insensibile avvalli l'esimo sfregio al territorio, ovviamente per far cassa, magari qualche amico o parente si farà la casetta vista città....
Porcheria lì, porcheria sul monte Goj, dove ti giri trovi brutture, ma soprattutto un uso del potere al limite della legalità. Sarebbe ora che la Soprintendenza intervenisse stoppando gli interventi edilizi laddove è palese il danno al paesaggio. Sarebbe ora che si riducessero le volumetrie del "nuovo", sarebbe ora che per un tot di mc residenziali venisse imposto un obbligo di una percentuale in edilizia agevolata per i meno abbienti (che esistono e sono pure numerosi), questo non prima di una ripresa del patrimonio esistente, magari incentivando sul serio il recupero. Diversamente diventiamo come la Brianza, senza perimetri, tutto denuclearizzato, tutto uguale, tutto troppo, tutto senz'anima. Chi ha la possibilità di chiedere uno stop di verifica, lo faccia, è segno di intelligenza e rispetto, del territorio e delle genti.
Il ^gioco^ del paesaggio ha molti attori: qualcuno ha più carte degli altri, qualcuno è distratto, a qualcuno piace essere in affanno, qualcuno non si è letto bene le regole. Personalmente sono convinto che prima si esce dal regime dell'emergenza, meglio è: ma ragionare sulle regole non piace a tutti, perché richiede tempo e risorse da dedicare allo sfondo, tralasciando gli attori che tendono ad occupare la scena. Una sfida, temo, per la prossima generazione: questa (generazione) mi pare persa. Grazie del commento: aiuta a alleviare il senso di solitudine su queste cose.
I DEMOLITORI
Questa potrebbe essere un'attività florida nel futuro, ma, ammesso e non concesso che vengano redatti i PGT con intelligenza, e non col culo, la Sopritendenza m'è parso di capire che potrebbe riappropriarsi di una importante funzione, FARE, e forse poi così redditizia non sarà....sediamoci e vediamo se è la solita bufala o, invero, qualcosa cova sul serio.
Ad ogni modo, grazie a Voi che non perdete la voglia, quantomeno, di comunicare, cosa non da poco.
Buon lavoro :-)
Pardon, m'è scappato.....
La provincia di Como ha 162 comuni. di questi, ad oggi, solo due hanno approvato i PGT. Il 31 marzo 2009 i PRUG ancora vigenti perderanno efficacia qualora i PGT non siano stati APPROVATI (non semplicemente adottati). Dopo di che, immagino, si tornerà ai Piani di Fabbricazione. C'è qualcuno che ha mai sentito un amministratore locale parlare di questo? Quanti saranno i PGT approvati al 31 marzo 2009? 10, 20, 30? La consegna è il silenzio. Il sospetto è che gli amministratori siano convinti che, procedendo attraverso piani attuativi in variante, di fatto si gestisca il territorio in modo più efficace e dinamico. Ma soprattutto molto più remunerativo per le casse comunali. Va bene così.
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