Una quindicina di anni fa era apparso sui muri di Como lo slogan ‘Como vince il traffico!’. Qualcuno che aveva la capacità di prevedere il futuro aveva aggiunto una ‘A …Como vince il traffico!’ Mai profezia fu tanto vera! La Como che si muove oggi tenta di muoversi ancora in macchina, incolonnandosi nelle ore di punta lungo le varie direttrici di entrata/uscita dalla città. Centinaia di migliaia di auto con dentro quasi sempre solo il conducente. Spesso la classica mammina con un bambino da accompagnare a scuola che neanche si vede nella enorme auto nera coi vetri oscurati, e che finirà quasi certamente a parcheggiare su un marciapiede. Qualche volonteroso preveggente amante dell’ambiente, sempre 15 anni fa e più, chiedeva a gran voce la metropolitana leggera, o la tramvia veloce, e i nostri amministratori annuivano coscienti del problema. Infatti … ecco oggi un trasporto pubblico efficiente e moderno, con gli studenti che si accalcano la mattina per accaparrarsi il posto migliore, quando, e se, arriva il bus. Ma si sa i trasporti pubblici costano troppo, figuriamoci poi il metrò leggero. Allora già che ci siamo eliminiamo quelle fastidiose corsie preferenziali, come a Villa Olmo, che tanto non le rispetta nessuno. Beh, ci penseranno il Piano del Traffico e il Piano Parcheggi (ma un bell’autosilo sotto Sant’Agostino perché no?) a risolvere le cose: sosta regolamentata, bisogna capire che il suolo è prezioso, di tutti, non solo delle auto, percorsi ciclabili, moderazione del traffico. Sono passati quasi dieci anni ma i risultati? Ah sì, 80 metri di pista ciclabile e un paio di intersezioni rialzate … poi ci meravigliamo se nelle classifiche della vivibilità scivoliamo sempre più in basso. Non ci rimane che la bici, la vecchia, cara, … rivoluzionaria bicicletta. Molti comaschi se ne sono accorti, che conviene, è più sana e simpatica dell’auto, e ci mette di meno. Eh, no! Como non è una città adatta alle biciclette, poco spazio, troppe salite. E allora? La Como che si muove in realtà è ferma al palo, quando tante altre città, non solo in Europa, anche vicino a noi, fanno passi da gigante e cominciano a respirare aria pulita.
Per parlare di questo e altro, l'appuntamento è Venerdì 3 aprile 2009 per la Como che si muove (Osteria del Gallo, h. 18:00 in punto).
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25 minuti fa
4 commenti:
Posso testimoniare personalmente che più di 15 anni fa la maggior parte delle persone che si interessavano alle sorti della città, e che erano dotate di un elementare buonsenso, chiedevano alle Istituzioni di realizzare la metrotranvia da Grandate e, possibilmente, di proseguire con il recupero della rete ferroviaria esistente sino ad Olgiate da una parte ed a Cantù dall'altra.
E non era solo il pallino di "qualche volonteroso preveggente amante dell’ambiente".
Ne sostenevano l'assoluta urgenza e necessità persino molte persone insospettabili sotto il profilo dell'interesse per l'ambiente.
Persino mio padre, nell'ambito della sua attività come Presidente dell'Automobil Club di Como, dichiarava allora, anche pubblicamente, che quest'opera era necessaria e prioritaria.
Visto che in quell'epoca era anche proprietario di una concessionaria di automobili mi appare evidente che non possa essere definito un "ambientalista estremista".
Manifestava solo un più che condivisibile senso di responsabilità come cittadino e persino come appartenente alla direzione provinciale della Democrazia Cristiana (altro luogo che non credo possa oggi essere definito come frequentato da estremisti).
A distanza di così tanti anni la mancanza di azioni concrete, e persino di una minima progettualità, in tema di mobilità sostenibile da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute fa veramente impressione.
Giovanni Introzzi
Gentile sig. Introzzi la ringrazio del contributo. So che non era solo 'qualche volonteroso amante dell'ambiente' a parlarne (mi consenta di spezzare una lancia in favore di chi viene sempre banalmente accusato di dire di no a tutto), c'erano anche molte persone che avevano responsabilità politiche.
Forse quello che manca oggi, soprattutto in chi si riempie la bocca di grandi opere e di fuochi d'artificio, è il più elementare SENSO DI RESPONSABILITA', come lei dice. E fa impressione davvero la scarsa progettualità a cui abbiamo assistito, l'immobilismo, io dico anche l'incapacità o la non volontà reale, il tutto condito da una buona dose di arroganza. Ne va della salute di tutti ma chi se ne frega.
Era esattamente quello che volevo sottolineare anch'io
La qualità umana e la capacità professionale di chi ha amministrato questa città negli ultimi vent'anni è progressivamente sempre più bassa.
Ma, in democrazia, è colpa di chi elegge queste persone.
La vostra associazione è uno dei pochi momenti di meritoria attenzione alle scelte (od alle non scelte) di questi insufficienti amministratori pubblici.
Ed anche luogo di proposta, altro elemento latitante nel panorama di questi anni.
Un saluto cordiale
Giovanni
Caro Giovanni
se faccio mente locale sugli assessori che negli anni si sono succeduti nell'amministrazione comunale del mio comune di nascita, residenza e voto ( courmayeur)
mi rendo conto che la competenza specifica sulla materia che il loro assessorato disciplina è stata spesso insufficiente e/o molto carente.
eppure la maggioranza delle persone li ha votati.
Faccio presente che il comune ha 3000 anime e le persone si conoscono tutte , chi più chi meno...
Analoga osservazione fanno i miei amici di Aosta.
Ergo. la questione è molto complessa ....e, a mio avviso non riguarda se non marginalmente quando va bene, la competenza ( tanto ci sono i tecnici e poi gli amici consulenti...)
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