Como, lunedì 5 gennaio. Ho necessità di mettermi in contatto con un ufficio del comune di Como, e, sapendo di dover superare le forche del "schiscia il butun du se ta veut parlà in cumasch " mi armo di pazienza e mi accingo a sentire tutta la cantilena della risponditora automatica.... tempo sprecato perché dopo tutto il giro di valzer la voce mi comunica che gli uffici sono chiusi. Oggi,6 gennaio, il quotidiano La Provincia ci informa della rabbia di molti cittadini che, recatisi in Municipio, hanno trovato le porte chiuse ... Non hanno pensato che fosse un lunedì anomalo, o meglio non hanno pensato che fosse anomalo che un ufficio pubblico potesse essere aperto in un giorno "ponte" tra due festività. Deve averlo invece pensato l'assessore Cenetiempo, che a giustificazione della decisione da lui presa, osserva:
Ma abbiamo creduto che non fosse il caso di far lavorare i dipendenti comunali dell'anagrafe anche in questa giornata quando tutti gli altri impiegati normali non lavorano. Ci sembrava eccessivo.
La strada intrapresa va nella direzione di una normalizzazione di un comparto spesso terreno di privilegi- il 2009 sarà un anno che vedrà molti lavoratori rischiare il posto di lavoro per la crisi ma che invece porrà quelli del pubblico impiego in una posizione di privilegio. Per questo occorre un ancor maggiore senso di responsabilità per migliorare l'efficienza dei servizi.Parole sante!Rimane un'ultima considerazione da fare: come è stata data l'informazione della chiusura degli uffici? Attraverso una nota stampa ed in effetti su La Provincia del 5 gennaio c'è un riquadro in merito a pag 13. E sul sito di Palazzo Cernezzi?: l'informazione non c'è, né in evidenza nell'home page, né alla voce "le news del Comune" . Nessuna notizia in merito alla chiusura degli uffici. Perché far arrabbiare i cittadini anzitempo?
0 commenti:
Posta un commento