La morte per assideramento di un nostro concittadino senza tetto ha provocato in noi tutti commozione e motivo di riflessione sulle opportunità abitative che la città offre a chi è senza dimora. Quanto è accaduto mostra crudamente una città piena di risorse che tuttavia non investe abbastanza per tutelare e realizzare i diritti umani, riconosciuti anche dall’ONU, dall’Unione Europea (Carta Europea dei Diritti Umani nella Città, Art. 16 – diritto all’alloggio: “…le autorità comunali verificano che esista un’offerta adeguata di alloggi e impianti… tali impianti devono comprendere delle strutture di accoglienza in grado di garantire la sicurezza e la dignità dei senzaIl testo della lettera (pdf)
tetto”) e dalla stessa Costituzione Italiana. All’arrivo della stagione fredda le persone prive di stabile dimora corrono seri rischi per la propria salute. Non è un caso che in quest’ultima settimana alla Mensa Serale siano state richieste 25 coperte da parte di chi ha per tetto solo il cielo. Eppure già dal settembre 2006 era stata presentata una petizione agli amministratori comunali e una proposta di delibera provinciale per la realizzazione di un dormitorio pubblico aperto tutto l’anno, sostenuta dalle firme di 734 cittadini residenti in Como e 1174 nella provincia.
In particolare, la proposta di delibera è stata approvata all’unanimità dal consiglio provinciale in data 11 aprile 2007. Riteniamo doveroso da parte degli Amministratori garantire sempre e comunque i requisiti minimi del vivere civile, a prescindere dalle condizioni climatiche. Finora, in proposito, poco è stato realizzato per garantire pieni diritti umani anche alle aree del disagio a Como.
Di fronte a un problema vitale come questo, che coinvolge gruppi di persone che vivono nella nostra città, occorre dunque prendere misure idonee: prevedere congrue voci di bilancio a ciò dedicate e adottare nell’immediato provvedimenti urgenti.
Che cosa chiediamo: che venga messa a disposizione una struttura – pubblica o privata – quale dormitorio pubblico totalmente gratuito, aperto tutto l’anno 24 ore su 24 e che, con la presenza di adeguate figure professionali, offra spazi e tempi di socializzazione e favorisca percorsi di inclusione sociale delle persone più emarginate. Le associazioni che sottoscrivono questa lettera - alle cui finalità hanno aderito anche privati cittadini - confermano il loro impegno e la loro disponibilità a collaborare, fermo restando le primarie responsabilità di chi amministra.
25 novembre/ L’Arci/ Basta guerre sui nostri corpi
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L’Arci è attiva ogni giorno per la prevenzione, il contrasto e
l’eliminazione della violenza di
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7 ore fa
1 commenti:
Sono un ragazzo di Cantù ho 29 anni e i miei genitori non mi vogliono ospitare a casa dopo che mi sono lasciato con la mia compagna. Ora vivo in mezzo ad una strada cosa devo fare per usufruire di un dormitorio publico e gratuito visto che ho perso anche il lavoro. Vi ringrazio se mi risponderete avrete fatto del bene gratuito ad una persona in difficoltà e Dio ve ne sarà grato. tel 338/2181175
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