martedì 29 marzo 2011

I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? Un centro storico senza più cintura di castità!


"Abbiamo levato la cintura di castità al centro storico"
Se si volesse badare al sodo anzi ai soldoni, si potrebbe sintetizzare così, con questa  colorita affermazione  del Prof. Paolillo, coordinatore scientifico del nuovo PGT , la cifra  del Convegno “I Piani regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? “ svoltosi il 17 marzo, a Como presso la Sala Turca del Teatro Sociale, ma  non sarebbe corretto e farebbe torto all’esito   complessivo dell’incontro che la Confedilizia ha voluto, come detto in apertura dal suo presidente, Avv Bocchietti,   per tentare di colmare un vuoto di informazione sull’evoluzione del PGT .
Il Convegno è stato, infatti, ricco di contenuti e non poteva essere diversamente visti i relatori: Chiara Rostagno, funzionario della Soprintendenza per i  Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano già autrice di uno studio in due volumi sui Piani regolatori di Como; l’Avv. Lorenzo Spallino, docente di diritto urbanistico ed il Prof. Paolillo  ordinario di urbanistica al politecnico di Milano e,ora, gran sacerdote del redigendo PGT.
Dopo il  sindaco Stefano Bruni,  che saluta e ricorda che il PGT è uno strumento urbanistico completamente diverso dai vecchi piani regolatori, e ribadisce che questo sarà un Piano nel segno della sostenibilità, il dott. Longatti , apre ai relatori non prima però di aver posto l’accento sul fiorire in qs anni, di idee, anche singolarmente valide ( il campus universitario su tutte) ma non legate in un disegno coerente, quel disegno che ora si attende che emerga e che spieghi i principi su cui si basa il nuovo piano del governo del territorio.
Sono chiari invece, nell’esposizione della dott. Chiara Rostagno i principi che hanno mosso i precedenti piani, quelli che vanno dall’Unità d’Italia agli anni 60 del 900, giusto un secolo, su cui si sofferma e di cui traccia  la  relazione con la Storia, a partire da quello del 1864, ad unità d’Italia appena avvenuta quando anche i cittadini di Como si chiedono quali monumenti erigere in onore dei Reali, volendo essere Como una città regia sì ma con  il legittimo desiderio di configurarsi al contempo come città moderna, e scelgono, con il progetto Carminati di non erigere archi trionfali ma costruire opere utili come la nuova arteria che connetterà  due punti forti della città: il Porto, allora luogo di incontro  e scambio con l’alto lago e le regioni a Nord  e Porta Torre, la porta che volge verso  Milano.  Dopo  questo primo intervento, mentre la città incominciava ad espandersi verso oriente, con i quartieri borghesi intorno a via xx settembre, il viale della stazione, perno della viabilità futura e della città giardino che si espandeva e diventava adeguata alle nuove richieste di vivibilità,  seguirono,  opere, etiche ancor prima che estetiche, di ingegneria sanitaria, Le nuove ed aumentate richieste di vivibilità si concretizzeranno successivamente con la creazione di un parco pubblico a lago, lago che diventa, così come il nuovo verde pubblico,  luogo estetico aperto a tutti e non più solo riservato alle grandi fortune che risiedevano in villa con darsena. Il grande tema della riqualificazione interna della città continua ad essere presente   nei piani dei decenni successivi per  poi concretizzarsi pienamente, con la demolizione de la Curtesella" nel piano del '37 vincitore del concorso per un Piano regolatore, un   momento straordinario nella storia di Como che le parole della dott. Rostagno ben rendono. “8 giovani architetti  che stravolsero il destino della città e dell’architettura  italiana: il  gruppo CM8, otto  ragazzi che si chiudono in 2 capannoni a lago e guardano con coraggio e disinvoltura la città, riservano al centro storico la cura del cesello …. Pensano una città che guarda fuori, una città nella città dentro e fuori le mura, preserva il centro storico e trova spazio per la modernità ma con contatto, la città definita per stratificazioni , una città ampia che supera i suoi confini amministrativi”.
Seguirono poi la variante del 1952 ed un  nuovo piano nel 1967 che ricalcava i  precedenti piani che si erano  presi carico della città e del suo sviluppo. Purtroppo il piano del 67 segnò una sconfitta, perché dopo un difficile travaglio venne stralciata ogni previsione per il centro storico.
La dott. Rostagno ferma a cinquant’anni fa il suo excursus sui piani regolatori di Como, troppo vicini ed attuali i successivi perché lo storico possa leggerli con il dovuto distacco.
E’ al contrario tutto incentrato sul presente, in particolare sui criteri ispiratori della L.R. 12/2005 e principi generali nella redazione dei PGT, l’intervento dell’Avv. Spallino che trovate integralmente  qui 

A sua volta, Il Prof Paolillo, non delude le attese e subito entra nella pancia del Piano, un Piano  con poco cibo perché  il Comune non ha una lira e lui ha dovuto acconciarsi a chiedere agli studiosi e ad alcuni professionisti, di cercare tra i loro saggi, e che glieli mandassero così che potessero essere inseriti come approfondimenti al Piano, un PiGTche ci ricorda, costa un terzo del costo stimato dagli ordini professionali per un lavoro  così complesso. Spiega poi che il Piano è a tutti gli effetti il Piano dell’Arch. Cosenza e che è infernale per durezza e preveggenza, ma concorda con l’Arch. sulla necessità  che il  Piano sia parsimonioso, che eviti di mettere mano alle risorse fisiche, al suo paesaggio. Ci spiega il Professore  che si è chiesto dove avrebbe potuto esercitare il proprio ludibrio … ahimè su ben poca parte del  territorio comunale, un piccolo 5% e per di più su un territorio gravato da ben 29 vincoli! Tra una digressione e l’altra, sull’urbanistica onnipotente degli ultimi quarant’anni e sulla città dispersa versus la città compatta, figlia della tradizione lombarda, il prof. Paolillo ci informa che ha dedicato ben 600 pagine alla città murata, migliaia di files, da cui ha tratto ipotesi che non può sviluppare  al momento ai presenti, ma anticipa che in città murata  sono 5previsti  gradi di “interventibilità”, ma non sono apodittici ed afferma che “ha levato la cintura di castità al centro storico” ma rifiuta che si dica che sta scardinando la città. Al contrario ogni progetto presentato dovrà avere in sé un alto grado di definizione e motivazione.
Aggiunge poi che questa città è da trasformare, rivitalizzare, incentivare, deve attrarre capitali e non essere parassita e che se questa città non avrà una reazione di orgoglio non saranno né le norme né i vincoli a far sì che ci si riesca. Fra due mesi il Piano sarà finito.
I consiglieri Saladino e Iantorno  chiedono poi ragguagli sulle periferie e lamentano lo scarso coinvolgimento della città nell’elaborazione del Piano, mentre l’ex assessore Rallo, si compiace dell’impronta liberale che avrà questo nuovo strumento ma dichiara tra il brusio dei presenti, che gli attuali consiglieri non sono in grado di approvare questo Piano perché non lo capiscono.

mercoledì 9 marzo 2011

I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani?

 
 Si può onorare il 17 marzo, 150° anniversario dell'Unità d'Italia, fuor di retorica e, magari, rendendo un servizio alla città? Si può fare, ad esempio,  con un Convegno che si propone di spiegare  l'evoluzione di Como, attraverso il racconto dei principi sottesi ai  piani regolatori  che ne hanno accompagnato lo sviluppo dall'Unità d'Italia ad oggi,per capire meglio quanto passato c'è nel presente e..... quanto presente ci sarà nel futuro PGT.
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 Associazione Proprietà Edilizia di Como

GIOVEDI’ 17 MARZO 2011 ore 17,00
COMO – Sala Turca del Teatro Sociale – Via Bellini n. 1

CONVEGNO PUBBLICO SUL TEMA:
I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità
d’Italia ad oggi. E domani?


Avv. Claudio Bocchietti: presidente Associazione della Proprietà Edilizia – Confedilizia Como, saluto introduttivo.
Dr. Alberto Longatti: giornalista e storico, coordinatore del Convegno.
Arch. Chiara Rostagno: funzionario presso la Soprintendenza  per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, docente incaricato di Conservation and restoration of the Architectural Heritage, Politecnico di Milano, "I Piani Urbanistici nella Storia di Como: quali eredità?".
Avv. Lorenzo Spallino: docente incaricato di Diritto Urbanistico, Università dell’Insubria di Como, “Criteri ispiratori della L.R. 12/2005 e principi generali nella redazione dei Pgt”.
Prof. Pier Luigi Paolillo: ordinario di Urbanistica, Politecnico di Milano, coordinatore scientifico dell'Ufficio del Pgt di Como, “L'urbanistica domani (ma anche oggi): la parsimonia ambientale”.
Seguirà il dibattito.  

Al termine dell’incontro sarà servito un aperitivo






La partecipazione all’evento è gratuita. È gradita la conferma di partecipazione, all’indirizzo bocchietti@studiolegalebocchietti.it o al n. tel. 031.264110

Il nuovo logo dell'ASL della provincia di Como

 
Sembrerebbe che il Direttore Generale uscente dell'ASL della provincia di  Como (ma più probabilmente la decisione sarà stata presa a livello regionale), avesse deciso di  non usare più il logo dell'ASL in uso, una grande A che riprende un po' la forma del lago di Como, e di sostituirlo con quello della rosa camuna, logo della regione Lombardia.ed abbia quindi disposto di....mandare al macero tutta la vecchia dotazione di fogli, buste e quant'altro recasse impresso il vecchio logo, giacente  presso  tutte le quattro aree distrettuali ed il Distretto speciale in cui é suddivisa l'ASL della Provincia di Como!
Considerato che anche le altre ASL lombarde ora hanno adottato la rosa camuna, quanti chili?, quintali?, di  carta, che per evitarne un  uso improprio non può essere semplicemente  mandata al riciclo,  sono state distrutte?
p.s.
speriamo che la Lega apprezzi la Rosa Camuna e non pensi al sole delle Alpi come possibile nuovo simbolo delle ASL Padane!

domenica 27 febbraio 2011

"Non ho bisogno che qualcuno mi spieghi che la Lega non è razzista. Lo so" (P.L. Bersani)

Profughi in arrivo? La Caritas è pronta. Dagli enti locali nessuna ospitalità per gli uomini in fuga dal Nord Africa. Ci penseranno le parrocchie. L'assessore leghista: «La Curia se vuole utilizzi le sue case»

La Provincia, 25 febbraio 2011
(M.Cast.)

«Accoglienza ai profughi, qui? Non se ne parla neppure. La Caritas usi le case della Curia e gli oratori vuoti, faccia elemosina senza venir a chiedere niente agli enti pubblici»: l'assessore comunale all'ambiente, Diego Peverelli, leghista, premette di essere credente, praticante e per niente anticlericale. «Ma non sono un demagogo. Sono un pragmatico», dice con toni accesi. E' lo stesso ministro agli Interni, Roberto Maroni, leghista, che sta cercando centri d'accoglienza: quest'emergenza tocca le autorità civili. «Ma perché sempre noi dobbiamo andar di mezzo? - chiede Peverelli - noi dobbiamo pensare ai nostri anziani e alle nostre famiglie. Già non ci sono soldi per noi: chi paga per questi clandestini, tutti giovanotti tra i 25 e i 30 anni?». Fuggono dall'orrore e dall'oppressione. «Se così fosse - argomenta Peverelli - chiederebbero lo status di rifugiato politico. Finora, su 6500, l'hanno chiesto in 200 e questo la dice lunga. La verità è un'altra». E la esplicita con una parola:«Invasione». Cioè, spiega, hanno spalancato le porte e sono entrati, «ci stanno invadendo, ne hanno approfittato e l'Europa non si muove, la Sinistra addossa responsabilità al Governo, dimenticandosi le sue». Ma si profila un'emergenza e Como dice: non c'è posto. «Non è un'emergenza - rettifica Peverelli - è un disastro epocale. Perciò teniamoli a casa loro».

domenica 20 febbraio 2011

Se non ora, quando? Sorelle ( e Fratelli) d'Italia a Milano




Se m’avessero detto qualche anno fa che avrei applaudito con convinzione e quasi gioia una donna di destra avrei detto:” no, é impossibile”!
Invece domenica 13  ho applaudito Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia, per il suo intervento, a Milano, sul palco della manifestazione
“se non ora quando”
Lei ha ricordato il diverso percorso politico ma l’uguale condivisione dei medesimi valori:dignità e rispetto per le donne; ha aggiunto che “le quote rosa non sono quote erotiche”.
Si é fidata della piazza ed ha fatto bene, le decine di migliaia di donne presenti sono state gioiose, ironiche, strafottenti, non hanno ceduto al suono dei pifferai e delle pifferaie che hanno tentato di dividere le donne, criticato questa manifestazione e suggerito loro di non farsi strumentalizzare.
Sono state brave, emozionate ed emozionanti tutte:le donne ( e gli uomini) della piazza con i loro cartelli e le donne del palco con i loro interventi:la direttrice del carcere di Bollate, Susanna Magistretti,  che ha portato le parole delle detenute,l’egiziana docente di informatica al politecnico, Eva Cantarella docente di Diritto in Statale,  Daria Colombo ( moglie di Roberto Vecchioni) e le altre organizzatrici della manifestazione di Milano, le due giovani ragazze liceali, Claudia Mori e poi Franca Rame…..
Sono stati bravi anche i pochi uomini accolti sul palco. Alessandro Robecchi,Danilo de Biasio direttore di Radio Popolare che ha coperto la diretta, Gad Lerner, Massimo Cirri, Dario Fo.
Sono state brave le tre comasche attrezzate di striscioni e cartelli che ho incontrato in stazione e a cui mi sono aggregata:



E’ stata tosta e bravissima la presentatrice, l’attrice comica Teresa Mannino.
E’ stata bravissima Ottavia Piccolo che ha letto, ormai quasi all’imbrunire, prima che la musica inondasse la piazza e facesse ballare le sciarpe bianche, questa poesia di Edoardo Sanguineti che incollo qui, nella speranza che emozioni un po’ anche voi!

Ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti

martedì 15 febbraio 2011

Vittima della strada?



Investimento e fuga ieri mattina in via Canturina, a pochi metri da piazza Camerlata, dove un automobilista ha mandato all'ospedale una bambina di dieci anni, che con la sorella e la baby sitter attraversava la strada sulle strisce per andare a scuola. La bimba è stata ricoverata in ospedale: ha riportato un trauma serio a un piede, con trenta giorni di prognosi. Il conducente della macchina, una Ford Escort station wagon, è stato denunciato al termine di una rapida indagine svolta dalla polizia stradale di Como, a partire dal numero di targa del veicolo, annotato da un testimone. A finire nei guai, con ritiro immediato di patente e sequestro dell'auto, è un trentacinquenne di Albavilla, che i poliziotti hanno rintracciato in tarda mattinata: lo hanno sottoposto alla solita trafila, controllando per cominciare la presenza di eventuali tracce di alcol nel sangue. La negatività non gli è bastata a scampare la denuncia per i reati di omissione di soccorso e fuga.
La Provincia, 15 febbraio 2011

Quanto scommettiamo che se fosse finita peggio si sarebbe parlato dell'^ennesima vittima della strada^?

mercoledì 9 febbraio 2011

se non ora quando?



Se non ora, quando?

Le consigliere  de La cittàpossibile como aderiscono all'appello alla mobilitazione delle donne italiane, domenica 13 febbraio 2011.
Ci vediamo a Milano in Piazza Castello alle 14,30?

p.s.
noi scommettiamo che aderiscono anche i consiglieri ed i Presidenti passati e presenti della nostra associazione,  voi no?

Il ciclope di Brunate: quando il sonno della ragione genera mostri


Da Qui Como Comune di Como e Arpa insieme per controllare le antenne radio e da La Provincia Non solo il ciclope di Civiglio Via ai controlli in tutta la città apprendiamo che il Comune di Como é partito all'offensiva sul tema antenne. D'accordo con ARPA, ci si é divisi i compiti: "il Comune di Como controllerà l’aspetto per così dire esteriore, cioè verificherà la presenza fisica dei tralicci, Arpa Lombardia di Como, invece, provvederà ai controlli sulle emissioni e sulla regolarità dell’impianto di trasmissione di onde elettro magnetiche".

Tutte balle.

Oggi é il 9 febbraio 2011. Sono passati 9 anni, 11 mesi e 2 giorni dal 7 marzo 2001, giorno in cui venne pubbicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 22 febbraio 2001, n. 36 ("Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"). Disponeva, dispone, l'ultimo comma dell'articolo 8 che
  • 6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Sul sito del Comune di Como, alla pagina ^Regolamenti^, compaiono: Regolamento per il Consiglio Comunale, Regolamento dei Consigli di Circoscrizione, Regolamento per il Difensore Civico, Regolamento disciplinante le modalità d'accesso ai documenti amministrativi, Regolamento per i Contratti, Regolamento per l'iscrizione all'Albo delle Associazioni, Regolamento per le attribuzioni delle civiche benemerenze, Regolamento per i Referendum Consultivi, Regolamento ICI (2005), Regolamento Contabilità, Piano generale degli impianti pubblicitari - Regolamento del Piano, Piano generale degli impianti pubblicitari - Abaco distributivo, Regolamento Cosap, Regolamento Pubblicità, Regolamento TARSU, Regolamento generale per le entrate, Regolamento edilizio, Regolamento per l'installazione degli apparati di ricezione satellitare, Regolamento del corpo di Polizia Locale, Regolamento speciale per la custodia di edifici comunali, Regolamento per l'assegnazione di alloggi di riserva, Regolamento per il servizio comunale di economato, Regolamento del civico museo archeologico P. Giovio, Piano di localizzazione ottimale per le rivendite di giornali e riviste, Regolamento per la disciplina di smaltimento dei rifiuti solidi urbani o assimilabili, Regolamento per la concessioni di sussidi finanziari, Regolamento servizio di aiuto per la vita indipendente, Regolamento della consulta per il settore servizi sociali, Regolamento per la fruizione dei servizi scolastici, Regolamento in merito alla attività didattica svolta dai dipendenti, Regolamento sulle incompatibilità e per lo svolgimento di incarichi esterni, Regolamento di organizzazione, Regolamento sull'accesso agli impieghi, Regolamento Part Time, Regolamento Mobilità, Regolamento legge Merloni, Disciplina delle Posizioni Organizzative, Regolamento Procedimenti Disciplinari, Regolamento della Biblioteca comunale, Regolamento per la gestione della pubblica fognatura e dell'impianto centralizzato di depurazione, Regolamento della consulta comunale della famiglia, Indirizzi preliminari per l’utilizzo di spazi pubblicitari presso cantieri, edifici comunali in genere e la compartecipazione ai relativi proventi, Regolamento per l'istallazione e l'utilizzo degli impianti di videosorveglianza, Regolamento per Albo Pretorio Virtuale, Regolamento comunale per i servizi armati appartenenti al corpo della Polizia Municipale, Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, Regolamento per la Fiera del Giovedì Santo, Regolamento Luna Park, Regolamento Mercato Mercerie, Requisiti per l’apertura e il trasferimento degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, Manuale per la gestione del protocollo informatico, dei flussi documentali e degli archivi, Regolamento per la valorizzazione e promozione del demanio lacuale - autorita' demaniale di Como.

Del Regolamento per l'installazione delle antenne sul territorio comunale non c'é traccia.

Non basta. Era il 15 maggio 2001 quando la Regione Lombardia pubblicò sul BURL la legge regionale 11 maggio 2001, n. 11, «Norme sulla protezione ambientale dall’esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione».

Secondo l'articolo 4 della legge regionale (Livelli di pianificazione):
  1. I comuni, entro centottanta giorni dall’approvazione della presente legge, provvedono ad individuare le aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione, attenendosi agli indirizzi formulati dalla Giunta regionale ai sensi del comma 2.
  2. Nel rispetto della normativa statale vigente, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente in materia ambientale, sentite le competenti commissioni consiliari, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce i criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione nonche´ i criteri per l’installazione dei medesimi.
  3. [...]
  4. Nella definizione dei criteri di cui al comma 2, deve essere tenuto conto delle diverse tipologie di impianto e delle potenze erogate, delle condizioni iniziali di irraggiamento dell’energia elettromagnetica e dei relativi livelli di esposizione nonché dell’incidenza degli impianti su:
  • a) aree di particolare intensità abitativa, asili, scuole, ospedali o case di cura e residenze per anziani;
  • b) edifici di interesse storico ed artistico o altri monumenti o zone di interesse paesaggistico o ambientale.
Nella seduta dell'11 dicembre 2001, la Giunta regionale della Regione Lombardia ha emanato la DGR n. VII/7351, ossia i criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione e per l’installazione dei medesimi, ai sensi dell’art.4, comma 2, della legge regionale 11 maggio 2001, n.11.

Il regolamento dice, tra l'altro che si dovrà valutare l’inserimento dei manufatti nel contesto con riferimento alle norme e dagli indirizzi del Piano Territoriale Paesistico Regionale, con particolare considerazione:
  • degli ambiti percepibili da punti o percorsi panoramici (art.20 delle Norme di Attuazione);
  • del Piano di sistema “infrastrutture a rete” (volume 7 del P.T.P.R.);
  • delle “linee guida per l’esame paesistico dei progetti” (art.30 delle Norme di Attuazione).
Il regolamento dice altresì:
  • L’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione dovrà essere armonizzata con il contesto urbanistico, architettonico e paesaggistico-ambientale, salvaguardando i caratteri storici, artistici, monumentali e naturalistici; gli impianti possono essere collocati su edifici aventi particolare valore storico-artistico solo a condizione che, per la loro collocazione e visibilità, siano compatibili con tali valori.
Che nel 2011 ci vengano a dire che ci si é divisi i compiti, scusate, ma francamente fa un po' ridere (non siete un attimino in ritardo?). Mentre non fanno ridere, ma arrabbiare, tenuto conto di quanto dispone la legge nazionale e quella regionale, le affermazioni secondo cui:
  • "Dal momento che l'Arpa dà l'ok noi non possiamo fare niente" (ass. Peverelli, 9.2.2011);
  • "Ci siamo fatti spiegare dal direttore di Arpa come vengano rilasciate le autorizzazioni su carta e come vengano stabilite le attività di controllo" (Sindaco Bruni, 9.2.2011).
Ma del fatto che in quasi dieci anni non abbiate neanche pensato di adottare questo benedetto regolamento, niente?

martedì 8 febbraio 2011

Do you remember il bio-ionizzatore di Como?


Potenza della Rete! Se la nostra memoria é quella della Rete, e non quella dei politici, forse ci salveremo. Ecco recuperato dai meandri del web un post che capita a fagiolo nella vicenda del bio-ionizzatore montato sul tetto del Comune di Como, in cui nessuno, ovviamente, credeva. Post da interfacciare con le ultime notizie da Qui Como (Il bio-ionizzatore antismog? “Sarebbe costato 20mila euro al mese”), dove ancora si sostiene che "forse funzionava". Forse ...

Sorpresa! Il bio-ionizzatore di Como fa galici al PM10

August 25th, 2010 by mattia | Filed under bio-ionizzatore, bufale.
Lo scorso Marzo avevo parlato del bio-ionizzatore di Como. Non so se ve lo ricordate, era quella spirale progettata da un bio-architetto (mica un architetto semplice, un bio-architetto!) che prometteva di abbattere il PM10.
Lo spunto mi era stato dato da un articolo de “La Provincia” edizione di Lecco, dove si lodava l’iniziativa comasca mentre Lecco stava a guardare (la demagogia a basso prezzo vende sempre). Il tutto condito con surreali dichiarazioni dell’assessore all’ambiente che dichiarava Se funziona sarebbe come l’uovo di Colombo e se avesse successo proporrò la candidatura dell’inventore al premio Nobel“.
In realtà bastava non serviva molto per accorgersi che non esisteva nessuna pubblicazione scientifica sul dispositivo, che l’inventore non era autore di nemmeno un pubblicazione scientifica e che anzi si occupa intensamente di panzane senza base scientifica (stiamo parlando di uno che crede alle reti di Hartmann, per capirci). Tutto faceva propendere a che il dispositivo fosse una patacca.
Dopo quel post mi sono arrivati diversi commenti da invasati che difendevano questa invenzione e questo tizio. Ora, siccome ce ne sono poche di balle, o funziona o non funziona, sono andato a vedere a distanza di cinque mesi abbondanti se la spirale ha funzionato o meno.
Fortunatamente l’ARPA mette a disposizione di chiunque su internet i dati storici dell’inquinamento misurati dalle varie centraline. Così diventa molto facile capire se l’inquinamento a Como è diminuito o no.
Qui di seguito trovate il grafico del PM10 a Como dl 25 Agosto 2008 al 24 Agosto 2010, in pratica gli ultimi due anni. La spirale mangia smog è stata installata a inizio Marzo 2010, quindi è stata in funzione negli ultimi cinque mesi.

Notate qualcosa? Esatto, al PM10 la spirale non ha fatto nemmeno galici.
Da Marzo ad Agosto il PM10 ha avuto lo stesso livello dell’anno precedente in quel periodo. Giusto per essere chiari, il PM10 non è mica costante, ha il suo massimo d’inverno (suppongo a causa degli impianti di riscaldamento) e il minimo d’estate. No, lo dico prima che qualche sciroppato guardi solo il grafico da Gennaio in poi e mi dica “oh, ma l’inquinamento a maggio è minore di Gennaio, quindi la spirale funziona”. Confrontando lo stesso periodo del 2009 il PM10 è agli stessi livelli.
Se uno non si fida può confrontare i valori di Como e Lecco, città a 30 km di distanza e quindi con condizioni meteorologiche simili, ma senza il bio-ionizzatore. Notate che il livello di PM10 a Como e Lecco è comparabile. Spesso anche le variazione a breve periodo sono molto simili (suppongo dipenda dagli eventi atmosferici).

Quindi la spirale, possiamo dirlo con tranquillità, non funziona.
Nota importante
Prima che qualcuno salti fuori a dirmi che bisogna aspettare l’inverno, ché l’effetto si vedrà sul picco invernale, faccio presente che secondo l’articolo citato qui gli effetti si sarebbero dovuti vedere nelle prime due settimane.
E ovviamente non si sono fatti vedere. Lo stesso assessore all’ambiente diceva a metà Marzo che per vedere i risultati si sarebbe dovuto aspettare la fine del mese.
Faccio anche notare che la centralina dell’Arpa è in viale Cattaneo, a soli 600 metri dal Municipio sul cui tetto è stata installata la spiale-mangia smog, e secondo l’articolo gli effetti si sarebbero dovuti sentire nel raggio di 1 km.
Vediamo… sì, ho finito tutte le possibili scuse che certa gente potrebbe accampare.
Il Comune di Como
Ho chiamato l’ufficio ambiente del Comune di Como, almeno per sapere se la spirale l’avevano messa in funzione. Che ne so, magari avevano staccato la spina per collegare l’aspirapolvere e si erano dimenticati di ricollegarla (pregasi leggere dell’ironia in questa frase).
Il Comune di Como mi ha confermato che la bio-ionizzatore è stato messo davvero in funzione e che la sperimentazione forse è stata prorogata (il robo è ancora sul tetto che funziona) fino a quando non si sa.
Magari fino all’inverno così, visto che nei primi tre mesi si è rivelata una bufala, si aspetta qualche risultato nell’inverno?
Allora, facciamo così, se si vedrà una visibile segno di funzionamento di questa patacca anti smog durante il prossimo inverno (che non sia nelle normali variazioni di anno in anno, vedi sotto) prometto di versare 50 euro in beneficenza a Clovek v Tisni. Se qualcuno vuole accettare la scommessa opposta, si faccia avanti.

La filippica
Uno poi dice: che male c’è se non funziona? La si è provata, si è visto che è una patacca e la storia finisce lì.
Tanto la sperimentazione è a costo zero per il Comune (così dice l’articolo, anche se mi piacerebbe sapere chi paga i costi per acqua ed energia elettrica – qui si parla di 75 litri/ora e 1,5kWh … probabilmente voleva dire kW).
La storia finisce lì? Col cazzo (scusate il francesismo).
Dando il fianco a questa sperimentazione il Comune di Como ha dato l’endorsement di una istituzione pubblica a una patacca antiscientifica e al suo inventore, che viene lodato dall’assessore all’Ambiente, parlando addirittura di Nobel (santo cielo!).
Se Como fosse in un paese normale il tale assessore si sarebbe già dimesso e si sarebbe nascosto sotto il tavolo con la coda tra le gambe.
Sì, perché non si può dare un endorsement a bufale del genere, ne va della credibilità delle istituzioni, e di questo l’assessore è completamente colpevole.
E ora aspettiamo che il Comune di Como interrompa questa sperimentazione e dica scusate, ci siamo sbagliati.

venerdì 4 febbraio 2011

Mentre Como sospira felice e sonnecchiante al "tavolo dell'aria", Saronno punta sul 30 per sconfiggere le polveri fini

Immagine tratta da Wikipedia

Caro Alberto,
mentre stavo leggendo questa notizia, mi sono detta:" devo sentire Alberto Bracchi*, chissà cosa ne pensa, lui che é stato l'antesignano a Como e provincia delle zone a 30!"
ed allora ecco la notizia:

Da domenica limite 30km/h a Saronno contro emergenza smog

Per un mese auto a bassa velocità, sanzioni per trasgressori
 04 febbraio, 12:04 ANSA -SARONNO (VARESE), 4 FEB
Da domenica, velocita' massima 30 chilometri orari su tutte le strade di Saronno, in provincia di Varese, contro l'emergenza smog.E' il provvedimento preso dal Comune dopo che, per quasi tutti i giorni dall'inizio del 2010, i livelli di pm10 hanno superato la soglia d'allarme. Per un mese gli automobilisti dovranno circolare a bassa velocita', con sanzioni per i trasgressori. ''Al termine del periodo di prova - spiega l'assessore all'Urbanistica Giuseppe Campilongo - valuteremo se istituire il limite di velocita' in via permanente''.(ANSA).

Certo, il provvedimento é stato preso come misura tampone rispetto all'inquinamento da polveri fini , non é dunque un provvedimento direttamente  volto a rendere più "vivibili" e sicure  le strade urbane, tuttavia mi sembra sia una decisione degna di nota!
Alberto, che ne dici?
                                                                                                    
*Alberto Bracchi, architetto, fondatore de La cittàpossibile como esperto di viabilità
 
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