mercoledì 5 novembre 2008

Oggi è un gran giorno

Oggi è un gran giorno: in uno dei momenti più difficili della sua storia, la nazione più potente del mondo ha avuto il coraggio di voltare pagina, affidando il proprio futuro ad una persona giovane, senza una grande famiglia alle spalle, senza capitali propri, che ha fatto quello che sembrava impossibile fino a pochi mesi fa. Battere, nelle primarie democratiche, una persona ricca, influente e donna: Hillary Rodham Clinton. Con il candidato repubblicano, John McCain, non c'è stata storia: troppa differenza di cultura, di preparazione, di approccio alla gente, di rispetto dell'avversario. Il che conferma che il problema razziale, l'effetto Bradley, è nostro, non loro. Il tutto mentre in Italia assistiamo alle prove generali di restaurazione del ventennio: ultrà di destra che irrompono alla Rai, ragazzini sprangati a Piazza Navona nell'indifferenza della Polizia, senatori che parlano dell'antifascismo come di un concetto ^obsoleto^, ripetuti episodi di razzismo, l'insofferenza verso il dissenso, la confessione esibita come un valore discriminante, l'esaltazione dell'appartenenza territoriale, la continua delegittimazione delle istituzioni. Davvero troppa la differenza. Recentemente il CEO di Google ha dichiarato che questa crisi economica, se ben gestista, permetterà in cinque anni di fare quelle riforme che normalmente ne richiederebbero cinquanta. Qualcuno insiste per comprare una casa, anche piccola, negli U.S.A.: comincio a credere che abbia ragione.

21 commenti:

danilo lillia ha detto...

per onestà devo dre che sono sempre stato un po scettico verso barack obama in questa campagna elettorale. certamente nulla a che fare con McCain.L'america era ed è la guerra all'iraq (costruita sul falso), la guerra in afganistan, la nazione che non sottoscrive i piu' importanti trattati internazionali (Kyoto),il razzismo......l'embargo a cuba...
Oggi il popolo americano, la sua maggioranza, ha effettivamente mostrato un'altro volto.L'elezione di barac obama. io avevo dei dubbi:un afroamericano alla casa bianca, quasi impossibile. ho letto due volte il discorso di chicago dopo la vittoria. contiene impegni forti. voglio cogliere nella passaggio: a coloro che ci guardano questa sera da lontano, da oltre le nostre coste,dico: le nostre storie sono diverse ma il nostro destino è comune e una nuova alba per la leadership americana, una vera volontà di cambiamento.
ho sempre tanti dubbi ma se è vero che questa crisi economica potrebbe permettere di fare delle riforme in cinque anni che normalmente ne richiederebbero cinquanta vorrei non comprare una casa negli usa ma in africa per potere condividere con loro l'uscita dal giogo imperialista e dalla povertà.
danilo lillia

Marina Doria ha detto...

Non si tratta di lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma l'elezione di Obama lascia sperare che gli Stati Uniti cambino davvero politica, sia per quanto riguarda la questione ambientale, sia per le scelte economiche di fondo, sia per le relazioni internazionali.
Che cosa staresti pensando, Danilo, se avesse invece vinto McCain? Concediamoci un po' di ottimismo, una volta tanto! ;-)

Lorenzo Spallino ha detto...

Il CEO di Google si riferiva agli Stati Uniti. Ho 49 anni. Non so quanto tempo mi rimane per godermi una parte della vita all'estero o per fare in modo che i miei figli possano andarsene, se lo volessero. Tra il Maine e Kinshasa, se devo scegliere, preferisco il primo ... :)

Anonimo ha detto...

Io mi accontenterei di vedere in vita. la mia a 45, almeno alcuni piccoli ma sostanziali cambiamenti. Non per me, anche per me ma per i miei figliuzzi. Poca roba, ma tangibile. Obama a pelle mi fa sentire sensazioni ormai assopite, una su tutte il briciolo di speranza. Se non verrà killerato, farà. L'Africa è un luogo sicuro, li almeno sai di cosa muori, qui è sempre una sorpresa :-)

Lorenzo Spallino ha detto...

Vero: potresti trovarti per caso a Piazza Navona mentre irrompono quelli di Forza Nuova o fare assistenza in un campo rom quando all'improvviso arrivano un centinaio di esagitati con le camicie verdi ... ;)

Anonimo ha detto...

Argh, ormai con "è la politica, baby" ci stanno fottendo bellemente. Ma questo meraviglioso Paese è sotto scacco da una manica di manigoldi, trasversale, compatto ed intercambiabile, sempre pronto ad una bicamerale, ad un compromesso, alla mai morta convergenza parallela. Mi si passi il francesismo, ma che vadano a cagare. Nella città di velluto, la nostra, abbiamo tristemente un concentrato del peggio dell'Italice visione di com'è questa politica, un gruppetto che manderebbe la propria mamma 80enne a volantinare pur di non mollar la cadrega. Ma i soldi che ci stanno fregando alla grande, li porteranno nell'aldilà?

comasca ariosa ha detto...

Concordo con Spallino: in Italia hanno buon corso i professionisti dell'oblio che mordono la Storia, facendone bocconi immangiabili cucinati in piatti su cui si tuffano cittadini smemorati quando non in mala fede.
Che gioia l'elezione di Obama, che gioia nonostante il meccanismo del voto a noi europei poco comprensibile, nonostante lo sproposito dei costi di tutto l'ambaradan,ma che lezione, anche!
Avremmo bisogno anche noi di un Obama europeo, uno vero, non uno che lo scimmiotta.Prendiamo ad es. le tasse, qualcuno di voi ha mai sentito un esponente del centro sinistra che abbia avuto il coraggio di chiedere durante un comizio, come Obama ha fatto,: "quanti di voi guadagnano pù di 200.000 dollari?" e rimandare così al mittente l'accusa mossagli dalla destra di voler aumentare le tasse,dimostrando che, al contrario lo avrebbe fatto solo a partire da un dato reddito.
Uno credibile: non credo che lui sia corso ad acquistarsi un cottage a Hyannis Port, nonostante sia stato paragonato ai Kennedy!.
Ripeto una persona credibile con una limpida storia alle spalle( a differenza di Hillary,ha votato contro la guerra in Irak),una storia che gli permette di esaltare e non rinnegare il suo passato, come fatto invece dal nostro"we can" che ha fatto tutta la sua carriera ( direttore de L'Unità, deputato o senatore) sotto l'ombrello del Partito Comunista e poi, a comunismo crollato,ha dichiarato di non esserlo mai stato!
Una persona credibile agli occhi delle nuove generazioni, quelle per cui dovrà più spendersi per costruire insieme a loro un futuro migliore in campo economico, sociale ed ambientale.
Per questo, mi auguro che, su scala locale,prima di pensare ad una casa nel Maine, Spallino abbia un uguale coraggio e decida di candidarsi a sindaco di Como.

Anonimo ha detto...

Ma il coraggio devono darselo i comaschi, mica Spallino!

Anonimo ha detto...

Beh, Lorenzo, pensaci...non si sa mai nella vita :-)

comasca ariosa ha detto...

@aldair:
i Comaschi più che darsi coraggio dovrebbero fare, soprattutto se hanno figli, una seria analisi costi/benefici e decidere di investire a lungo termine e non solo nel brevissimo periodo.
Spallino invece un po' di coraggio deve assumerselo,perchè purtroppo potrebbe essere un salto nel vuoto ( forse teme proprio questo) e poi perchè per superare i distinguo e le obiezioni delle segreterie, vicine e lontane,dei vari partiti e partitini,deve proprio armarsi di coraggio e pazienza!

Anonimo ha detto...

@comasca ariosa
Non credo che Lorenzo "un po' di coraggio deve assumerselo", casomai siamo noi a dover dimostrare di essere disponibili a stargli al fianco dando quindi il LA all'entusiasmo. Di politici "che lo fanno" ne abbiamo piene le tasche, urge "che lo vogliono". Questo potrebbe essere "la differenza". Entusiasmo ed etica sono un ottimo carburante ecologico che magari ci porta lontano.

Lorenzo Spallino ha detto...

In tempo di celebrazioni, qualche citazione biblica sul coraggio per stemperare il clima ...

2Cronache 17:6
Il suo coraggio crebbe seguendo le vie del Signore; e fece anche sparire da Giuda gli alti luoghi e gli idoli di Astarte.

2Samuele 10:12
Abbi coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia il Signore quello che gli piacerà.

Esdra 10:4
Àlzati, perché questo è compito tuo, e noi saremo con te. Fatti coraggio e agisci!

Ma la migliore è questa:

2Cronache 25:11
Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini dei figli di Seir (!)

Anonimo ha detto...

Saltando di palo in frasca, che è pure ecologico, volevo chiedere a Lorenzo cosa ne pensa CP di aprire una pagina su facebook, consentendo anche ai pigri come me di poter in qualche modo avere un avvicinamento e la possibilità di approcciarsi, non ultimo buttare sul tavolo i brogliacci delle idee per vedere cosa e se ne vien fuori qualcosa. Partendo volendo dallo Stadio Sinigaglia, imminente fregatura che và affrontata lancia e scudo.

Lorenzo Spallino ha detto...

Siamo diventati sapiens quando abbiamo smesso di saltare di palo in frasca ... scherzo ;). Non ho nulla contro Facebook (il che a significare che non mi dice niente), ma francamente non ho il tempo di mettermi a gestire anche questo: sarebbe troppo dopo 8 blog e 6 siti ... Qualcuno alza la mano e si offre volontario?

Anonimo ha detto...

Essendo multi-amministratore può essere gestito abbastanza comodamente,quindi potrebbe essere un impegno distribuibile a più persone. Io nel caso mi rendo disponibile.

Lorenzo Spallino ha detto...

@Breva
L'hai detto! Mettetevi in contatto con Cesara e partite. Avete la mia benedizione.

Anonimo ha detto...

Si,si, ma non sentirti mica al riparo,neh? ma mica trovo la mail della Cesara nel blog...

Lorenzo Spallino ha detto...

Ma sul sito sì: cariche

Anonimo ha detto...

Bon :-)

cesara pavone ha detto...

Chiamata in causa vorrei dire innanzitutto:
Revenons à nos moutons!
@comasca ariosa, penso anch'io che Obama sia credibile, al di là della retorica che ogni momento forte porta inevitabilmente con sè.
Lo è stato, credibile, quando ha riaffermato i suoi valori riassumendoli in modo simbolico, nella storia della signora Berenice, 106 anni, che ha vissuto sia il tempo in cui i neri erano segregati ed esclusi sia l'attuale in cui un nero concorre alla presidenza dell'impero del mondo.
Quest'estate la piazzetta su cui affaccio a Dolonne, era particolarmente cosmopolita: un economista italiano ricercatore all'Università di Chicago,di estrazione borghese, in italia probabilmente di destra, negli USA pro Obama;un'americana trapiantata in Italia e molto repubblicana,( ma la Palin Dio ce ne scampi, Joe Biden ottima scelta, molto stimato anche in campo repubblicano); una valdostana ormai stanziale a Dublino, un genovese che gira il mondo commerciando caffé .... mi fermo per dire che, purtroppo nessuno di loro si sentirebbe attratto da Veltroni.E' un microcosmo, senza pretese, ma mi ha fatto riflettere....
Mi piacerebbe trovare un'analoga piazzetta a Como per capire come si sta trasformando la società: la mia piazzetta di Dolonne anche solo 20 anni fa sarebbe stata molto più "italiana" e 50 anni fa era solo valdostana.
chi sarà capace di trovare il legante tra generazioni, culture diverse, stato sociale,speranze diffuse, avrà la chiave per aprire i loro cuori e le loro menti.
@breva.
non sono così esperta di web come lo è il nostro presidente; Facebook ... non ne so praticamente nulla, ma possiamo parlarne.

Lorenzo Spallino ha detto...

Bella l'idea della piazzetta. Diciamo che, come Cesara sa, Città Possibile ci sta lavorando: quattro serate nel 2009 a discutere di come sarà la Como (o le Como) futura. Chi ha voglia di lavorarci, può partecipare all'organizzazione, anche se non è di CP. Basta alzare la mano ...

 
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